martedì 15 novembre 2016

Lavori collaterali (2)

Buona serata ai miei lettori!

Mentre continua il -noioso ma necessario- lavoro sui deviatoi, colgo l'occasione per mostrarvi qualche altra immagine del progetto della parte di plastico di mio padre. Tanto per fare il punto geografico della situazione, nell'immagine sottostante potete vedere Caprazzino al centro. La cittadina di Ponte Messa è un poco più spostata verso Ovest, ma fa parte di un'altra valle, quella del Marecchia.


Poiché il soggetto principale, la stazione di Ponte Messa, si trova sulla linea immaginaria ma verosimile che collega Rimini a San Sepolcro, ed è un impianto di media importanza come vi ho descritto nel post precedente è stato necessario progettare anche una adeguata stazione ombra. Ovviamente non sto parlando di una direttrice principale, quindi non mi aspetto un orario particolarmente fitto, quindi sicuramente qualche IC, l'occasionale Frecciabianca, una buona dose di regionali per i pendolari ma un discreto traffico merci, soprattutto negli orari notturni.

ponte_messa_-2

Per questo motivo non ho scelto di realizzare una stazione nascosta così grande: come potete vedere dallo schema qui sopra -realizzato con SCARM- si tratta in pratica di una stazione passante da 6 binari, il più corto dei quali è lungo 4m. Pertanto, ciascuno di essi sarà in grado di ospitare due convogli brevi oppure un convoglio lungo. Caratterizzata da un piano del ferro posto a quota -20cm rispetto alla stazione principale, la stazione ombra, che rappresenta nella finzione modellistica le stazioni all'estremità della linea, sarà collegata alla parte in vista da due elicoidali a doppio binario.

nascosta_liano

Lo schema della stazione, che vedere sintetizzato qui sopra, è concepito per permettere ingressi ed uscite simultanee sia da A che da B. In pratica, i treni in uscita dalla stazione nascosta sia verso A che verso B, non incrociano mai le linee in ingresso: infatti tutti i treni provenienti da A e diretti alla stazione nascosta fanno il loro ingresso sul binario rosso superiore, dove sostano fino alla liberazione di un itinerario di ingresso in stazione. A questo punto impegnano la racchetta di destra ed entrano in stazione pronti per riemergere dallo stesso lato da cui sono usciti. Un percorso analogo fanno i treni in ingresso da B. I treni reversibili hanno due opzioni: possono entrare direttamente in stazione se l'itinerario di ingresso è libero, oppure completare il percorso esterno e mettersi in attesa.
In questo schema infatti (sicuramente già pensato da un modellista tedesco trenta e passa anni fa...) le due racchette di ritorno possono essere utilizzate sia per l'inversione dei convogli, sia per realizzare una circolazione esterna continua, ottima per far sgranchire i motori delle loco.

schema_completo_v2

Come potete vedere dallo schema qui sopra, il doppio binario che collega la stazione ombra a Ponte Messa, in  realtà, è un falso doppio binario, nel senso che, se si trattasse di una alimentazione analogica, entrami i binari sarebbero alimentati con la stessa polarità. Ho fatto questa scelta perché mi piacerebbe poter rappresentare senza problemi anche la marcia parallela, come mi è capitato di vedere in stazione a Cesena alle 14:20 dell'11 maggio di quest'anno.

20160511_141958

Tornando allo schema del plastico, potete vedere che tra la stazione di Ponte Messa e Caprazzino ho inserito un'altra piccola stazione ombra. Ho fatto questa scelta perché nella "realtà" tra queste due stazioni ci sono un bel po' di chilometri: di conseguenza mi pareva brutto che un treno uscito da Ponte Messa, arrivasse subito a Caprazzino senza avere la possibilità di fare almeno un incrocio con un treno discendente. A dire il vero però ho fatto qualcosa di più, visto che lo spazio non manca.

ponte_messa_-1

Invece che limitarmi ad un raddoppio, ho scelto di fare tre binari: in questo modo è possibile simulare un orario abbastanza veritiero tra le due stazioni a vista. Infatti, tra Caprazzino e Ponte Messa possono circolare contemporaneamente fino a 4 treni, due ascendenti e due discendenti, dando all'osservatore la sensazione che il percorso che separa le due stazioni sia molto maggiore che nella realtà. Inoltre questa stazione, in assenza del modulo che ospita la stazione di Caprazzino, può tornare utile per simulare il traffico da e verso questa località.

Un escamotage simile l'ho adottato per la mia parte di plastico tra le stazioni di Caprazzino e Frontino. Poiché i chilometri che le separano sono decisamente di meno, in questo caso ho scelto di installare un solo binario di sorpasso per permettere l'incrocio tra il treno ascendente e quello discendente. Col tempo spero di riuscire ad arrivare a realizzare anche la stazione di Carpegna, termine dell'antenna non-elettrificata: già ora il progetto è abbastanza impegnativo, quindi non voglio mettere troppa carne sul fuoco. Intanto il progetto c'è, poi si vedrà.

A presto!

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