martedì 27 ottobre 2015

I moduli di stazione (1)

Buona serata ai miei lettori!

Che fare mentre il sughero asciuga? Vale la pena iniziare a pensare al resto del piano di stazione di Caprazzino, che occuperà i restanti quattro moduli con telaio scatolare. Ovviamente questo vuol dire nuovamente dedicarsi al taglio ed all'incollaggio dei fogli A4. Vista la noia del procedimento, se avete un amico con un plotter non esitate a contattarlo: vi risparmierete un sacco di tempo e di piccole imprecisioni. In assenza di tale strumento, Templot vi viene incontro permettendovi di squadrare ogni foglio, così che, una volta tagliati, i bordi corrispondano.

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Questo è il risultato per Caprazzino, in sole 68 pagine: in primo piano in basso potete vedere la sagoma già ritagliata della rampa appena ricoperta di sughero. Al centro della foto a destra si può osservare il primo anello della rampa elicoidale in direzione di Frontino, mentre in secondo piano a sinistra il piano binari della stazione di Caprazzino.

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Qui sopra potete vedere il dettaglio della radice destra, con in secondo piano il raccordo industriale. Al centro della foto il doppio scambio inglese e le due comunicazioni semplici su cui inizierò a lavorare non appena terminata la realizzazione dei moduli di base della stazione e la posa del sughero.

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Questo invece è un dettaglio della radice sinistra, con in alto a sinistra la breve asta di manovra che permette la movimentazione dei carri tra i binari 3 e 4, il binario del piano caricatore ed il raccordo industriale. In primo piano potete vedere il binario di sorpasso per la linea principale Fermignano-Ponte Messa che permette di accedere sul lato destro al piccolo deposito ed ai suoi annessi.

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Altrettanto utile è la rappresentazione in scala 1:4 dell'intero plastico. Innanzitutto più maneggevole -6 fogli A4 sono perfetti per contenere tutto l'impianto-, è molto comoda anche per studiare ed appuntare la posizione degli elementi di sostegno che devono essere realizzati per sostenere il piano di stazione, come potete vedere qui sopra. In questo caso, oltre ai binari, ho riportato anche la posizione di tutti gli elementi di sostegno progettati in precedenza.

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Ed eccoli qui, i due sostegni disegnati. Come potete vedere purtroppo sono entrambi sghembi rispetto al resto dell'intelaiatura, ma questo è stato necessario per far si che le due rampe verso la stazione nascosta e verso Frontino vengano sostenute ad 1/3 e 2/3 della loro estensione su questo modulo. Inoltre il sostegno in secondo piano è lievemente ribassato rispetto a quello in primo piano per evitare di dover realizzare uno scasso su un listello da 15x15mm che ne avrebbe indebolito la struttura.

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Una volta terminata la realizzazione dei supporti principali è ora di iniziare la lavorazione del piano di appoggio. Questa volta ho deciso di realizzare il piano non in sezioni ma in un unico pezzo, così da sfruttare l'elasticità del compensato per ottenere una curvatura liscia e progressiva. Quindi è necessario ritagliare dalla riproduzione in scala 1:1 del plastico la porzione relativa alla radice destra.
Nessun deviatoio è direttamente interessato dalla suddivisione dei moduli, quindi sono abbastanza sereno, tranne per il fatto che alcune traversine dovranno essere tagliate con un angolo piuttosto acuto.

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Dopo una certa dose di pazienza, indispensabile per realizzare tagli curvi, lunghi e precisi con il seghetto alternativo, questo è il risultato finale. Un metodo che ha prodotto buoni risultati è stato quello di tagliare lo schema su carta prima di tagliare il compensato. Fissato al compensato con alcuni punti di nastro adesivo lo schema già tagliato, ho proceduto al taglio cercando di accostare quanto più possibile la lama al foglio di carta senza rovinarlo.

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Dopo aver ripassato i tagli con carta vetrata, ho riportato a matita sui supporti i contorni delle rampe, come potete intravvedere qui sopra. A questo punto ho riportato a livello i due estremi del supporto in secondo piano; infatti solo la parte centrale di questo supporto è interessata dalle rampe: a destra nella foto, più vicino al bordo del plastico, verrà realizzato il deposito, mentre a sinistra, più verso il centro, troverà posto il magazzino merci, ed entrambe queste aree sono a livello con piano di stazione.

La prossima volta vi parlerò della realizzazione dei supporti secondari e dell'incollaggio del piano di base.

A presto!

martedì 20 ottobre 2015

Il completamento della rampa

Buona serata ai miei lettori!

Finalmente, dopo l'ennesima pausa dovuta ad una trasferta di lavoro, questo weekend ho potuto riprendere e terminare il lavoro sulla rampa tra la stazione nascosta e Caprazzino.

Il primo passo, dopo una abbondante passata di carta vetrata per spianare le imperfezioni delle giunzioni tra i moduli della rampa, è stato incollare la rappresentazione in scala 1:1 dei binari ottenuta con Templot, la stessa che avevo utilizzato per ritagliare i moduli dal compensato, come potete vedere dalla foto qui sotto.

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Per farlo ho steso un strato di colla vinilica che ho poi provveduto a assottigliare il più possibile con una spatola metallica. Conviene usare veramente poca colla perché, essendo a base acquosa, tende a fare increspare i fogli di carta. Per questo motivo, al termine dell'incollaggio di ogni singola parte provvedo sempre a ripassare il tutto facendo rotolare sopra il baratolo di colla ed esercitando una leggera pressione: solitamente questo è sufficiente a spianare le eventuali grinze.

Trovo molto utile questo passaggio perché mi permette di vedere in opera il binario prima ancora che questo sia posato. Inoltre mi permette di posizionare molto più facilmente lo spessore di sughero da 4mm che serve sia da spessore per simulare il corpo della massicciata, sia per insonorizzazione.

In particolare ho fatto uso, come per il resto del plastico, di un rotolo di sughero, molto economico, alto mezzo metro e spesso 2mm. Per i tratti rettilinei solitamente ritaglio una striscia larga 3cm, pari alla larghezza delle traverse. Per i tratti in curva la procedura è un po' più tediosa, ma assolutamente necessaria.

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Si tratta infatti di ritagliare una serie di striscioline larghe 1cm, che andranno poi affiancate ed alternate per formare il corpo da 3cm. Nel mio caso si è trattato di tagliarne una trentina circa: in questo caso un buon cutter affilato ed una riga metallica possono velocizzare notevolmente il lavoro.

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Il taglio delle strisce di sughero è un buon esercizio di pazienza che può essere fatto anche sul tavolo di casa, magari mentre la mia consorte è intenta a realizzare i suoi lavoro all'uncinetto (link). Se il cutter è ben affilato bastano poche passate per ottenere un risultato preciso e senza strappi anche alle estremità. Un pezzo di cartoncino spesso un paio di millimetri è sufficiente per evitare di rovinare ogni oggetto "non modellistico".

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Una volta preparate tutte le strisce e controllato che l'incollaggio dello schema sul compensato sia già terminato, è giunto il momento di incollare il sughero sul plastico. Per un lavoro più preciso suggerisco di partire dal lato più vicino e progressivamente di allontanarsi. Inoltre risulta molto utile cercare di alternare le strisce come fossero mattoni: in questo modo, eventuali tendenze ad allargarsi alle estremità verranno contenute dagli strati adiacenti.

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Per i tratti più ostici, soprattutto dove le strisce sono corte può fare comodo servirsi di una spizza di legno trattenuta da due puntine da ingegnere. Altro consiglio: se pensate di utilizzare anche voi sughero in rotoli, abbiate cura di incollarlo in modo tale che le eventuali lievi curvature siano rivolte verso l'alto: in questo modo sarete sicuri che, anche qualora la colla non abbia raggiunto ogni punto, il sughero assumerà sempre un profilo piatto. Terminato il primo strato si può procedere subito ad incollare il secondo, avendo sempre cura di alternare le strisce.

In corrispondenza dei punti di giunzione tra i moduli si possono adottare due strategie. La prima, che vedete illustrata nelle due precedenti fotografie, prevede di tagliare preventivamente il sughero prima di incollarlo e di controllare che la colla non penetri tra un modulo e l'altro utilizzando un foglio di carta plastificato. In alternativa, il secondo metodo prevede di tagliare il sughero solo in un secondo momento, ad incollaggio completamente avvenuto. Non ho notato grosse differenze tra i due sistemi, tranne per il fatto che il secondo è leggermente più veloce.

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Terminata la posa delle strisce, una buona dose delle solite bottiglie da due litri permette di ottenere un incollaggio uniforme e preciso.

A presto!

martedì 6 ottobre 2015

Il progetto dell'elicoidale (2)

Buona serata ai miei lettori!

La costruzione della rampa ascendente procede bene: durante lo scorso weekend sono riuscito a terminare il posizionamento dei pilastrini a sostegno e la preparazione di tutti i moduli restanti, compreso il longherone di irrigidimento. Al momento di scattare le foto che seguono l'incollaggio dei moduli non era ancora stato completato, ma in questi ultimi giorni ho provveduto anche a quello, aiutandomi con dei morsetti oltre che con le solite bottiglie da 2 litri che si intravvedono in basso a sinistra.

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Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto del risultato: la pendenza è costante e regolare, e non ho riscontrato alcun problema con la circolazione dei rotabili sul cappio di ritorno.

A questo punto è necessario occuparsi con cura della progettazione della struttura di sostegno della spirale che occuperà la parte centrale dei moduli d'angolo. In giro su internet si trovano un sacco di proposte, tra cui credo la più popolare siano le barre filettate; potete trovare un ottimo esempio sul sito di Train Passion (link), ma sicuramente uno degli esempi più complessi è quello del plastico del Gruppo Tirreno (link).



Con questo sistema si parte da un listello di base su cui vengono innestate e bloccate con dadi e rondelle due barre filettate. Utilizzando due barre filettate come supporto vengono fissate delle barrette, in questo caso di rame, che fungono da supporto per i ripiani dell'elicoidale. Questa soluzione ha un indubbio vantaggio, ovvero quello di permettere una regolazione molto fine dell'altezza tra i vari livelli.

D'altro canto, la quantità di bulloni necessari è solitamente piuttosto alta, così come il numero di giri necessari per posizionare i bulloni dei primi livelli. Ma soprattutto, è un metodo costruttivo poco adatto a variazioni del raggio dell'elicoidale: infatti la barra filettata deve correre per tutta l'altezza dell'elicoidale. Nel mio caso questo renderebbe molto difficile in certi punti coniugare il raddoppio e l'allargamento perché in alcuni punti le barre andrebbero ad invadere la sagoma libera.

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Infatti, come potete vedere dall'immagine qui sopra, non si deve soltanto tenere conto della differenza in altezza tra i piani dell'elicoidale, ma anche dell'allargamento interno (rosso) ed esterno (verde) della sagoma limite, dovuti rispettivamente allo spanciamento ed allo sbandieramento dei rotabili che affrontano la curva. Come fare dunque? Una soluzione alternativa la potete trovare sul blog di Tim Warris (link) e, come potete vedere, somiglia molto da vicino alla soluzione dei pilastrini.


In questo caso l'autore ha usato dei blocchetti di legno di ugual altezza interposti tra un piano e l'altro: in questo modo è possibile spezzare la colonna per meglio adattarla ai cambi di raggio. Io conto di fare una cosa simile.

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Qui sopra potete vedere uno schizzo di due dei moduli che formeranno la spirale. Sono abbastanza stilizzati ma rappresentano un settore da 45° del mio elicoidale. La prima soluzione, a sinistra, si basa su due moduli da 22.5° assolutamente identici. Sul lato esterno si troveranno una coppia di listelli di legno a sezione quadrata con lato 10mm, separati fra loro da una luce di 19cm, mentre sul lato interno si trova una coppia di listelli sagomati da 20mm, separati tra loro da una luce di 13cm. Dalle prove che ho fatto con le bottiglie, 20cm è il limite massimo per contenere entro i 4mm l'inflessione del compensato da 4mm se caricato con 2 litri di acqua.

Una soluzione alternativa è quella illustrata a sinistra, basata su un unico modulo da 45°, sul cui lato esterno si trova ancora una volta una coppia di listelli quadrati da 10mm di lato. Sul lato interno invece, al posto dei listelli da 20mm si trova un unico listello a forma di L che occupa tutta la lunghezza del modulo. La forma ad L è particolarmente utile per evitare inflessioni anche con luci così ampie e strutta il fatto che sulla parte interna alta c'è un sacco di spazio a disposizione.

Se dal punto di vista della quantità di compensato utilizzato è preferibile la prima soluzione -tra l'altro si hanno anche meno scarti- dal punto di vista della resistenza alla flessione è sicuramente meglio la seconda soluzione. Valuterò in fase di costruzione quale delle due soluzioni sarà la migliore.

A presto!