mercoledì 30 novembre 2016

Doppio inglese (2)

Buona serata ai miei lettori!

Questo weekend ho iniziato a lavorare seriamente sul doppio inglese. I primi passi come sempre sono lenti, ma con un oggetto come questo sotto mano penso proprio sia meglio così. Devo ammettere infatti che mi sento particolarmente timoroso nel realizzare questo dispositivo, avendone ben presente la complessità. Quindi avanzare a marcia a vista mi fa comodo perché mi da il tempo di riflettere su quale sia la strada migliore per ottenere il risultato voluto.

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Partiamo dalla traversinatura: come potete vedere nell'immagine qui sopra all'apparenza è più semplice di quella di un deviatoio comune per il fatto che tutte le traverse sono parallele. In realtà, per fare un lavoro accurato, è necessario modellare le differenti spaziature delle traverse, considerando anche lo spazio dove dovranno essere inseriti i tiranti degli aghi. Per questo doppio inglese ho riservato uno spazio di 4.5mm, corrispondente ad una distanza al vero tra gli assi delle traverse di 630mm, più che sufficiente per ospitare fino a 4 tiranti.

DoubleSlipFrogs

Altra considerazione assolutamente indispensabile per un plastico alimentato in digitale come quello di Caprazzino riguarda la polarizzazione dei vari tratti di rotaia che compongono il doppio inglese. La configurazione che ho scelto è una lieve variazione di quella classica consigliata per il DCC (link), con l'unica differenza riscontrabile nella polarizzazione di tutte le controrotaie, dato che verranno realizzati con profilati metallici come ho fatto per tutti gli altri deviatoi. I punti di separazione tra le quattro zone corrisponderanno ai coppioni, seguendo la procedura ormai consolidata che ho adottato per i deviatoi semplici. Allo stesso modo dovrò sagomare con attenzione gli attacchi speciali delle traverse più vicine al cuore, dal momento che devo garantire la separazione elettrica tra le rotaie in rosso e quelle in verde dello schema qui sopra.

tiratnteria_aghi_doppio_inglese

Ultima cosa che mi ha dato più di un grattacapo è la realizzazione dei tiranti degli aghi. Volendo evitare di realizzare una traversina mobile, come ho visto fare in altre realizzazioni, perché la ritengo poco modellistica, ho cercato in rete una immagine che illustrasse chiaramente la disposizione al vero di questa parte meccanica. Fortunatamente ho trovato un filmato perfetto (link), uno dei fotogrammi del quale vedete nell'immagine qui sopra. Poiché, nella riproduzione modellistica, i due aghi di sinistra sono connessi alla stessa alimentazione, ma elettricamente isolati da quelli di destra, ho pensato di comportarmi in modo simile a quanto fatto per i deviatoi, realizzando due tiranti paralleli. Con riferimento alle immagini che seguono, il tirante rosso rappresenterà i tiranti degli aghi di sinistra (in arancione nella foto precedente) mentre il tirante verde rappresenterà i tiranti degli aghi di destra (in rosso e blu nella foto precedente).

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Le due aree che ho evidenziato in grigio saranno le superfici di saldatura per collegare i tiranti agli aghi. Particolare cura dovrò riservare all'isolamento elettrico delle parti in cui i tiranti si sovrappongono, onde evitare corto circuiti accidentali: dopo tutto i tiranti sono saldati. Sicuramente un velo di cianoacrilica ed una leggera mano di smalto rosso serviranno allo scopo. Non prevedo una particolare difficoltà nel preparare e nel saldare questi elementi: fino ad ora un paio di pinze da modellismo a punta quadrata sono state più che sufficienti a realizzare i gomiti necessari per il controllo degli aghi dei deviatoi semplici. Il risultato finale dovrebbe essere simile a quanto segue.

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In conclusione di questo post vorrei rivolgere un ringraziamento speciale ad Enzo Carbone, conosciuto sul forum di TuttoTreno Modellismo (link) che con le immagini del suo doppio inglese è stato una costante fonte di ispirazione.

A presto!

mercoledì 23 novembre 2016

Deviatoio curvo e doppio inglese

Buona serata ai miei lettori!

Questo weekend ho portato a termine il grosso del lavoro sul primo deviatoio curvo della stazione di Caprazzino. Beninteso, il raggio di curvatura del ramo esterno è 4m, quindi sembra quasi perfettamente rettilineo ad uno sguardo superficiale, ma la curvatura c'è e si sente. Rispetto all'ingresso, i ramo corretto si discosta di oltre 5mm su una distanza di circa 25cm. Inoltre si percepisce molto di più nel momento in cui si lavora sugli aghi.

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Infatti, mentre l'ago del ramo deviato, quello più in basso nella foto qui sopra, deve essere levigato dal lato della convessità e quindi la lavorazione risulta semplificata, l'ago del remo corretto deve essere lavorato dal lato della concavità. Poiché la levigatrice che uso ha un disco abbastanza ampio, è stato più complesso ottenere una lavorazione uniforme: per ottenere un buon risultato, invece che lavorare sulla parte mediana del disco, ho dovuto lavorare sulla parte esterna. In questo modo sono riuscito a sfruttare quel minimo di convessità che ha compensato la convessità dell'ago. Poiché una immagine vale più di cento parole, qui sotto ho cercato di mostravi cosa voglio dire.

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Questo che vedete è uno dei due aghi prima della lavorazione. Come potete osservare la curva ha un raggio ampio ma è percepibile. Se si tratta di lavorare sulla parte esterna della curva, quindi dal lato convesso, si può lavorare con tranquillità sulla parte mediana della levigatrice.

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Se al contrario si tratta di lavorare sulla parte interna della curva, quindi dal lato concavo, non è più possibile lavorare nel modo che vedere qui sopra. Conviene invece lavorare sulla parte più esterna. In questo modo la curva non sarà di intralcio e non si rischierà di deformare l'ago.

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Archiviato il discorso deviatoi curvi, è ora di passare al mio cruccio più grande: il doppio inglese. Matematicamente parlando la progettazione è semplicissima: stabilito l'interbinario (50mm) e l'angolo di deviata (12°) con le solite formulette trigonometriche ho stabilito la geometria di base, in particolare il raggio di curvatura (637mm), più che sufficiente per non dare problemi alle loco a passo lungo come la Pierina.

Di tutt'altro genere invece è stata la progettazione con Templot. Il doppio inglese infatti è, dal mio punto di vista, l'oggetto più complesso da produrre con questo programma, che è già ostico in partenza. Infatti si compone di ben 8 pezzi, tra grandi e piccoli, come potete vedere dalla foto qui sotto. Oltre ai due pezzi base, che potete vedere con le rotaie in blu, bisogna aggiungere le 4 coppie di aghi ed i due tratti curvi di collegamento, questi ultimi evidenziati in rosso.

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Per realizzarlo, prima si realizza un deviatoio semplice, poi lo si trasforma in un mezzo incrocio (half-diamond in inglese) cliccando sul menù template > convert turnout to half-diamond. Poi si modificano le traversione cliccando su real > timbering > half-diamond timbering. Il risultato lo potete vedere qui sotto.

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A questo punto bisogna creare l'altra metà dell'incrocio facendo click su tools > make diamond-crossing. Poi è necessario fissare il riferimento al punto di incrocio del tracciato deviato (TCP) o al punto di incrocio del tracciato corretto (MCP) facendo click sul menù geometry > peg positions. Poi si salvano le due metà dell'incrocio facendo click su program > store & background e premendo continue dal menù che appare. Si ottiene questo risultato.

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Poiché voglio fare un incrocio inglese doppio, sarà necessario lavorare su tutti e quattro i punti di riferimento, due su ciascuna metà. Partendo dal primo, quello in alto a sinistra, si genera un nuovo template facendo click su template > new template: io solitamente sceglio le opzioni "REA B-6" per la dimensione del deviatoio (turnout size) e "straight" per la curvatura del deviatoio (main road curving). Se il template creato dopo aver premuto il pulsante ok è in una posizione scomoda lo si può spostare premendo il tasto F7 dalla tastiera del pc.

Ora bisogna ritagliare questo nuovo template: prima converto il template in uno compatibile con l'incrocio facendo click su template > switch settings ... e scegliendo l'opzione "BH or FB 1:24 (A) switch for 1:6 slip". Poi taglio la parte oltre il telaio degli aghi facendo click su do > snap to switch heel e la parte prima degli aghi facendo click su do > blank to switch toe. Ora posso allineare il telaio degli aghi all'incrocio selezionando con il tasto sinistro una delle due metà e facendo click su peg/align tools > align current template and snake onto peg > facing-trailing dal menù che compare. Se si lavora sul ramo deviato Templot si lamenta e chiede conferma: in questo caso basta fare click su yes - continue. Se gli aghi si trovano dalla parte sbagliata basta fare click su template > swap end. Il risultato sarà circa questo.

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A questo punto copio il template degli aghi sugli altri tre punti. Per fare questo, prima faccio click su program > store & background, poi sposto il riferimento su un nuovo punto facendo click su geometry > peg positions, infine riposiziono il telaio facendo click su peg/align tools > align current template and snake onto peg > facing-trailing, come ho fatto poco prima. Dopo aver ripetuto queste operazioni per tutti i punti si ottiene questo risultato.

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A questo punto è necessario creare i rami curvi. Prima di tutto faccio click ancora una volta su program > store & background, poi creo un nuovo template di curva facendo click su template > new template: il raggio di curvatura non ha importanza, dal momento che dovrà essere corretto manualmente. Poi rimuovo le traversine facendo click su real > timbering > no timbering, seleziono uno dei telai degli aghi facendo click sulla sua etichetta mentre tengo premuto il tasto shift, infine posiziono il riferimento al termine del telaio degli aghi facendo click su peg/align tools > move peg on background template, and notch under > switch heel. Ora, dopo aver selezionato nuovamente il telaio aghi, faccio click su peg/align tools > align current template and snake onto peg > facing-facing per allineare la curva appena creata.

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A questo punto correggo raggio il raggio di curvatura premendo il tasto F6 ed trascinando con il cursore con il mouse fino a che il tratto curvo non si va a sovrapporre al telaio aghi corrispondente sull'altra metà del deviatoio. Poi correggo la lunghezza della curva premendo il tasto F4 e trascinando il cursore con il mouse fino a che il tratto curvo non termina laddove gli aghi si staccano dalla rotaia. Ripetendo questa procedure per l'altra coppia di aghi il risultato che si ottiene è quello desiderato. Ora è possibile sistemare la posizione e la lunghezza delle traverse selezionando una delle due metà dell'incrocio e facendo click su real > shove timbers ...: ora il lavoro è finalmente concluso.

Templot non è certamente il programma più semplice da utilizzare per progettare tracciati. Anzi, a detta dello stesso autore non nasce per progettare tracciati, ma per progettare binari, ovvero per tutti coloro che vogliono cimentarsi nell'autocostruzione dei propri deviatoi. Certo bisogna ammettere che non ha rivali quanto a flessibilità e precisione...

A presto!

martedì 15 novembre 2016

Lavori collaterali (2)

Buona serata ai miei lettori!

Mentre continua il -noioso ma necessario- lavoro sui deviatoi, colgo l'occasione per mostrarvi qualche altra immagine del progetto della parte di plastico di mio padre. Tanto per fare il punto geografico della situazione, nell'immagine sottostante potete vedere Caprazzino al centro. La cittadina di Ponte Messa è un poco più spostata verso Ovest, ma fa parte di un'altra valle, quella del Marecchia.


Poiché il soggetto principale, la stazione di Ponte Messa, si trova sulla linea immaginaria ma verosimile che collega Rimini a San Sepolcro, ed è un impianto di media importanza come vi ho descritto nel post precedente è stato necessario progettare anche una adeguata stazione ombra. Ovviamente non sto parlando di una direttrice principale, quindi non mi aspetto un orario particolarmente fitto, quindi sicuramente qualche IC, l'occasionale Frecciabianca, una buona dose di regionali per i pendolari ma un discreto traffico merci, soprattutto negli orari notturni.

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Per questo motivo non ho scelto di realizzare una stazione nascosta così grande: come potete vedere dallo schema qui sopra -realizzato con SCARM- si tratta in pratica di una stazione passante da 6 binari, il più corto dei quali è lungo 4m. Pertanto, ciascuno di essi sarà in grado di ospitare due convogli brevi oppure un convoglio lungo. Caratterizzata da un piano del ferro posto a quota -20cm rispetto alla stazione principale, la stazione ombra, che rappresenta nella finzione modellistica le stazioni all'estremità della linea, sarà collegata alla parte in vista da due elicoidali a doppio binario.

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Lo schema della stazione, che vedere sintetizzato qui sopra, è concepito per permettere ingressi ed uscite simultanee sia da A che da B. In pratica, i treni in uscita dalla stazione nascosta sia verso A che verso B, non incrociano mai le linee in ingresso: infatti tutti i treni provenienti da A e diretti alla stazione nascosta fanno il loro ingresso sul binario rosso superiore, dove sostano fino alla liberazione di un itinerario di ingresso in stazione. A questo punto impegnano la racchetta di destra ed entrano in stazione pronti per riemergere dallo stesso lato da cui sono usciti. Un percorso analogo fanno i treni in ingresso da B. I treni reversibili hanno due opzioni: possono entrare direttamente in stazione se l'itinerario di ingresso è libero, oppure completare il percorso esterno e mettersi in attesa.
In questo schema infatti (sicuramente già pensato da un modellista tedesco trenta e passa anni fa...) le due racchette di ritorno possono essere utilizzate sia per l'inversione dei convogli, sia per realizzare una circolazione esterna continua, ottima per far sgranchire i motori delle loco.

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Come potete vedere dallo schema qui sopra, il doppio binario che collega la stazione ombra a Ponte Messa, in  realtà, è un falso doppio binario, nel senso che, se si trattasse di una alimentazione analogica, entrami i binari sarebbero alimentati con la stessa polarità. Ho fatto questa scelta perché mi piacerebbe poter rappresentare senza problemi anche la marcia parallela, come mi è capitato di vedere in stazione a Cesena alle 14:20 dell'11 maggio di quest'anno.

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Tornando allo schema del plastico, potete vedere che tra la stazione di Ponte Messa e Caprazzino ho inserito un'altra piccola stazione ombra. Ho fatto questa scelta perché nella "realtà" tra queste due stazioni ci sono un bel po' di chilometri: di conseguenza mi pareva brutto che un treno uscito da Ponte Messa, arrivasse subito a Caprazzino senza avere la possibilità di fare almeno un incrocio con un treno discendente. A dire il vero però ho fatto qualcosa di più, visto che lo spazio non manca.

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Invece che limitarmi ad un raddoppio, ho scelto di fare tre binari: in questo modo è possibile simulare un orario abbastanza veritiero tra le due stazioni a vista. Infatti, tra Caprazzino e Ponte Messa possono circolare contemporaneamente fino a 4 treni, due ascendenti e due discendenti, dando all'osservatore la sensazione che il percorso che separa le due stazioni sia molto maggiore che nella realtà. Inoltre questa stazione, in assenza del modulo che ospita la stazione di Caprazzino, può tornare utile per simulare il traffico da e verso questa località.

Un escamotage simile l'ho adottato per la mia parte di plastico tra le stazioni di Caprazzino e Frontino. Poiché i chilometri che le separano sono decisamente di meno, in questo caso ho scelto di installare un solo binario di sorpasso per permettere l'incrocio tra il treno ascendente e quello discendente. Col tempo spero di riuscire ad arrivare a realizzare anche la stazione di Carpegna, termine dell'antenna non-elettrificata: già ora il progetto è abbastanza impegnativo, quindi non voglio mettere troppa carne sul fuoco. Intanto il progetto c'è, poi si vedrà.

A presto!

mercoledì 9 novembre 2016

Lavori collaterali (1)

Buona serata ai miei lettori!

Per non stare a tediarvi con il solito aggiornamento sull'andamento dei lavori sui deviatoi, questa settimana vorrei mostrarvi gli ultimi progressi riguardanti il progetto del plastico di mio padre, ovvero quello della stazione di Ponte Messa. Come avevo descritto nel primo post di questo blog (link), questa stazione si trova alla base della rampa che porta alla galleria di valico ed è inoltre il punto di origine della linea che attraverso Caprazzino raggiunge Urbino. Il nome completo della stazione è Ponte Messa-Pennabilli e si trova alla progressiva chilometrica 48+514.

pontemessa_vecchio

Uno dei primi schemi che ho sviluppato è raffigurato qui sopra: oltre la radice sinistra la linea a doppio binario (A) giunge fino a Rimini, mentre dalla radice destra si dipartono la linea a doppio binario (B) verso il valico appenninico e San Sepolcro, e la linea a singolo binario (C) in direzione di Caprazzino. Partendo dal fabbricato viaggiatori (FV), i binari hanno la seguente funzione:

il binario 1 è utilizzato dai convogli provenienti da C che si attestano a Ponte Messa;
il binario 2 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale e come binario di precedenza per i treni da A a B;
il binario 3 è di corretto tracciato per i treni da A a B;
il binario 4 è di corretto tracciato per i treni da B ad A;
il binario 5 è utilizzato come binario di precedenza per i treni da B ad A;
i binari dal 6 all'8 sono riservati al traffico merci.

A corredo del fascio principale si trova una rimessa a due stalli per il ricovero del materiale per la linea di Caprazzino ed alcuni binari dedicati al magazzino merci. La configurazione a losanga di questi ultimi ricalca quella della stazione di Cattolica (link), che mi ha colpito particolarmente per la sua semplicità ed efficacia. Il fabbricato viaggiatori si trova dalla parte opposta all'osservatore che guarda il plastico dal centro della stanza.

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Qui sopra potete vedere lo schema del tracciato realizzato con il mio fedele XtrkCad. Il plastico avrà circa la forma di una C, le cui estremità saranno occupate dalle racchette di ritorno. In particolare, sul lato destro è prevista la connessione con il plastico di Caprazzino, opportunamente servito da una linea a binario singolo con raddoppio nascosto. Sempre sul lato destro, anche questa volta nascosta alla vista, trova spazio anche l'asta di manovra del fascio merci: in questo modo vi sarà spazio a sufficienza per manovrare i convogli.

Sebbene fossi abbastanza soddisfatto di questa soluzione, è stato necessario ricostruire integralmente il piano binari: infatti, di recente, io e mio padre abbiamo rimosso dal vecchio plastico due segnali a portale de "Il Treno", ormai fuori catalogo ma ancora perfettamente funzionanti. La modifica si è resa necessaria per vari motivi: innanzitutto nello schema originale non vi erano situazioni che permettessero l'installazione di questi segnali, dal momento che i binari del fascio merci non sono pensati per essere di transito sia per la loro lunghezza che per i collegamenti alle linee; inoltre l'interbinario di questi segnali (57mm) non è compatibile con quello di progetto del plastico (50mm).

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Poiché mi dispiaceva non utilizzare questi due portali, mi sono messo d'impegno ed ho ridisegnato il piano binari di Ponte Messa. La prima versione che ho abbozzato è la seguente.

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Come potete vedere ho completamente ribaltato la situazione: ho fatto questa scelta considerando il fatto che i treni per Caprazzino saranno tipicamente a composizione più ridotta dei merci che transitano per Ponte Messa. Pertanto, portando più verso l'interno i binari della secondaria e verso l'esterno quelli del fascio merci ho guadagnato spazio a sufficienza per ospitare convogli da 2.7m a 3.0m contro gli 1.2m della versione precedente. Inoltre ho adottato un altro artificio, nascondendo in galleria le comunicazioni semplici più esterne (1 a sinistra e 2 a destra): in questo modo ho recuperato un altro mezzo metro, così da mantenere il modulo del binario 1 superiore a 1.5m.

Partendo dal fabbricato viaggiatori (FV), i binari hanno la seguente funzione:

il binario 1 è utilizzato dai convogli provenienti da C che si attestano a Ponte Messa;
il binario 2 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale
il binario 3 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale e come binario di precedenza per i treni da B ad A;
il binario 4 è di corretto tracciato per i treni da B ad A;
il binario 5 è di corretto tracciato per i treni da A a B;
il binario 6 è utilizzato come binario di precedenza per i treni da A ad B;
i binari dal 7 al 9 sono riservati al transito e stazionamento dei treni merci.

Qui sotto potete vedere il nuovo tracciato. In questa configurazione ho inoltre potuto allungare di parecchio l'asta di manovra per il fascio merci, coerentemente con l'aumento del modulo dei binari dedicati a questa tipologia di traffico.

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Ho anche realizzata una bozza del tracciato con SCARM, ma sono solo all'inizio. Vi mostro un paio di immagini per curiosità.

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A presto!