martedì 1 marzo 2016

Deviatoi (8)

Buona serata ai miei lettori!

Prosegue indefesso il lavoro sul deviatoio di prova: primo compito per il weekend è stato fissare le rotaie agli attacchi prima di rimuovere il deviatoio dallo schema su carta. Purtroppo, a differenza dei precedenti deviatoi, non mi è stato possibile fissare le rotaie tramite saldatura a causa della difficoltà di rimuovere l'ossido dalle caviglie: le dimensioni, di gran lunga inferiori al millimetro non hanno aiutato.

Per questo ho deciso di utilizzare una colla ciano-acrilica dosandola con la punta di uno stuzzicadenti. Da un errore -una macro-goccia è caduta direttamente sulle rotaie mentre cercavo di dosare la micro-goccia per fissare un attacco- ho imparato che in un caso come questo è bene far cadere una goccia su un foglio di carta plastificata e poi da lì prendere la minima quantità di colla necessaria per incollare l'attacco. Prima che la colla faccia presa ho rimosso la colla in eccesso con l'altra estremità dello stuzzicadenti. Una volta terminato il lavoro ed atteso il tempo necessario per l'asciugatura, ho delicatamente separato il deviatoio dallo schema costruttivo, come potete vedere qui sotto.

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Altro compito da svolgere prima della verniciatura è la saldatura dei cavallotti per la continuità elettrica e la polarizzazione delle rotaie della zona cuore. Questo passaggio non è stato necessario per i deviatoi della stazione nascosta perché il rame delle traversine a cui sono state direttamente saldate le rotaie garantiva un ottima conduzione elettrica. In questo caso invece non posso fare affidamento sul contatto tra rotaia ed attacco quindi sono dovuto ricorrere a piccoli spezzoni di filo di rame, mascherati al meglio delle mie capacità. Il più facile è quello che collega il cuore alle zampe di lepre, visibile nell'immagine che segue.

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Il profilo ad E è molto semplice da realizzare con una pinzetta e consente di realizzare il contatto in una sola passata. Sono partito saldando la parte subito sotto il cuore per poi terminare con le zampe di lepre, cercando di spingere il più delicatamente possibile il tutto nello spazio tra la rotaia la traversina. Qui sotto potete vedere il risultato.

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Altro punto di contatto da curare è il collegamento tra aghi e controaghi: in questo caso è sufficiente un cavallotto a forma di C. Avendo la possibilità, il sistema per rendere veramente invisibile questo collegamento è quello di far passare i fili verticalmente sotto il piano del plastico. Poiché però questa è solo una prova, ho voluto sperimentare un'altra tecnica: sfruttando il diametro abbastanza ridotto del filo di rame (0.5mm), assolutamente compatibile in altezza con l'attacco di Weinert, ho pensato di posizionare il cavallotto in corrispondenza dell'ultimo attacco semplice prima della zona degli aghi.

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Dopo aver segnato la traversa con un pennarello, ho sagomato, tagliato a misura e saldato i due cavallotti alle rotaie. Dosando con pazienza il calore del saldatore, penso di essere riuscito nel mio intento: mi riservo di verificare la resa al termine della fase di verniciatura.

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Ultimo passaggio per completare il deviatoio è stata la realizzazione delle barre per la movimentazione degli aghi. Alla fine, riguardando le foto fatte la settimana scorsa, ho giudicato troppo grosso il diametro del filo di ferro: anche togliendo la smaltatura esterna difficilmente sono riuscito a scendere sotto gli 0.65mm e la barra continuava a rimanere troppo appariscente. Considerando però che nella realtà le barre per ogni ago sono 2 e non una, e che dal lato della cassa di azionamento le barre diventano 4, ho pensato di sostituire il filo di ferro con una coppia di fili di rame nichelati da 0.5mm di diametro.

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Ho sagomato i fili come vedete nella foto qui sopra. La parte piegata verso l'alto verrà saldata alla rotaia, mentre lo spazio tra una barra e l'altra della coppia servirà per mantenere un adeguato isolamento elettrico. Ho iniziato saldando la barra della rotaia più vicina alla cassa di manovra ad un residuo di traversina su cui ho delimitato con il dremel due piazzole. Successivamente ho misurato con il calibro la distanza tra i funghi degli aghi e riportato con un pennerallo la misura su una basetta ramata dello stesso spessore della traversa: entrambi questi pezzi sono mantenuti in posizione con pezzetti di biadesivo per fotografie.

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Dopo avere misurato la corretta lunghezza della barra per l'ago più lontano dalla cassa ho piegato e sagomato i terminali da saldare, schiacciandoli con la parte più vicina al fulcro della mia pinza per aumentare la superficie di contatto. Prima di procedere alla saldatura ho realizzato una piccola deformazione per permettere alla barra più interna di scavalcare, senza toccarla, la saldatura preesistente, come potete vedere qui sotto. Oltre alla precisione della misura, si è trattato di fare qualche prova prima di ottenere la forma desiderata.

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Dopodiché, ho capovolto il deviatoio per depositare due gocce di stagno in corrispondenza dei punti di saldatura delle barre agli aghi. Quindi ho rimesso il deviatoio in posizione normale ed ho saltato le barre agli aghi aiutandomi con uno spessore di sezione 1.1x1.1mm inserito tra ago e controago, realizzato con due sottili strisce di cartoncino sovrapposte.

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L'aumento di quasi del 20% della sezione totale della barra, unito alla flessibilità dei profilati codice 75 ed alla lunghezza e flessibilità delle barre permette un funzionamento affidabile -pare- e molto morbido. La possibilità di accedere con una certa facilità al punto di saldatura mi permetterà di rendere più semplice la manutenzione di questi deviatoi rispetto a quelli della stazione nascosta, tanto che sto quasi pensando di adottare un sistema simile anche per altri deviatoi nascosti.

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Infine il risultato estetico pare abbastanza soddisfacente: certo, l'attacco della barra avviene da sotto l'ago e non sul fianco come nei deviatoi veri, ma penso che nel caso di un plastico operativo sia necessario salvaguardare innanzitutto la circolabilità dei rotabili a l'affidabilità del funzionamento.

A questo punto non resta che dipingere il tutto ad aerografo per vedere l'effetto che fa.

A presto!

2 commenti:

  1. Ciao, sul forum della 2g ho visto lo scambio inglese :D Volevo chiederti se condivideresti il file sorgente di templot ? Grazie

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  2. Certo, con piacere! Mandami un messaggio privato con la tua email e in settimana te lo mando.

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