Buona serata ai miei lettori e ben ritrovati!
L'estate, normalmente periodo di pausa dal modellismo a causa dei vari impegni vacanzieri, quest'anno, grazie al fatto che mia moglie ha finalmente trovato il nuovo lavoro, si è trasformata in un periodo molto proficuo per il lavoro sul plastico. Avere a disposizione quattro settimane per poter lavorare ininterrottamente o quasi al plastico, di questi tempi è merce più unica che rara, quindi ne ho approfittato il più possibile per portare avanti il lavoro.
Nelle prossime settimane vi farò vedere alcuni dei lavoretti svolti durante il periodo estivo. Questa settimana desidero mostrarvi dei alcuni tipi di giunzioni che si trovano sulla parte esposta del plastico di Caprazzino.
Qui sopra potete vedere le quattro traversine che realizzano la giunzione tra due tratti di flessibile con traverse in CAP. Come per i deviatoi, la realizzazione di queste traverse parte dalle solite stecche di vetronite da circa 3mm di larghezza, che poi riduco a 2.75mm con il fido Dremel corredato dalla "alzatina" che ho già mostrato qui [link]. Dopodiché sono passato alla fase di carteggiatura per rimuovere il rame da tutte le parti non necessarie, infine una leggera passa di flussante e di stagno per fissare gli attacchi che serviranno a bloccare le rotaie. Nella foto qui sopra gli attacchi sono ancora in posizione provvisoria, dal momento che non sono ancora perfettamente allineati.
Questo è il risultato dopo la posa dei flessibili: sicuramente ho abbondato un po' troppo con lo stagno su uno degli attacchi, percui dovrò fare qualche piccola correzione, ma già ora la circolabilità dei rotabili è più che soddisfacente. Per quanto il colore della traversa sia già "abbastanza" simile a quello della traversa in CAP, una bella passata di aerografo prima della posa del pietrisco è quanto mai necessaria per uniformare il colore di tutte le traverse.
Altro luogo dove ho trovato molto utile l'uso delle traverse in vetronite è in corrispondenza dei punti di giunzione tra i diversi moduli. La possibilità di saldare la rotaia in questi punti consente di regolare con precisione la posizione delle rotaie anche una volta posate le traversine ed evitare fastidiosi scalini che possono causare deragliamenti. In questo ed altri casi simili ho ritenuto opportuno tagliare la rotaia seguendo il profilo del modulo, piuttosto che ortogonalmente alla rotaia: in questo modo i tasselli che compongono la parte superiore del plastico si possono inserire più facilmente. Per un taglio pulito ho usato una sega sottile e molto flessibile [link] comprata in fiera a Bologna: è una via di mezzo tra un traforo ed una sega tradizionale e per tagliare la vetronite funziona molto bene.
Con un poco di pazienza ho ottenuto il risultato che potete vedere qui sopra. Non si tratta della stessa giunzione, ma questa, che si trova in bella vista alla radice destra della stazione di Caprazzino, mi soddisfa particolarmente perché il punto di congiunzione tra i diversi profilati è ben celato. Una colorazione opaca ad aerografo ed il debito invecchiamento dopo la posa del pietrisco faranno il resto per mascherare questo punto.
Infine l'ultimo tipo di giunzione è quello tra profilati di diverso codice: potete vederne un esempio tra un codice 100 GT ed un codice 75 PECO nell'angolo in basso a sinistra della foto qui sopra. So bene che si possono trovare in commercio scarpette realizzate appositamente, ma è veramente facile realizzarle in casa, soprattutto per punti nascosti del tracciato come quello raffigurato.
Per realizzarle ho iniziato saldando alcuni spessori in rame ricavati dai testimoni degli attacchi acquistati in Germania: ciascuno spessore mi serve per colmare la differenza in altezza tra i due diversi profili. Nel mio caso ho impiegato due spessori da 0.3mm per ciascun profilato. E' stato necessario carteggiare sia la superficie del piede della rotaia, sia il rame per ottenere una buona adesione; un velo di flussante inoltre ha aiutato a ridurre ed uniformare lo spessore dello stagno.
Verificata la corrispondenza in altezza dei due profilati, sono passato a modificare le scarpette. Partendo da scarpette tradizionali, ho dapprima eliminato le svasature alle due imboccature poi, con il dremel ed un dischetto da taglio sottile, ho praticato un'incisione sulle giunzioni per separare le due metà delle linguette superiori, così da poter lavorare solo su una parte senza alterare l'altra parte.
Infine, con paio di pinzette ho adattato le giunzioni al profilo codice 75, avendo cura di allineare la faccia interna dei funghi delle rotaie, onde evitare saltellamenti indesiderati. Ho poi saldato il tutto, come potete vedere qui sopra, per garantire una buona continuità elettrica ed evitare lo scorrimento. La saldatura dal lato del codice 100 l'ho effettuata durante l'incollaggio, quando ancora mi era possibile sfruttare un po' di gioco sulla posizione delle traverse. Infine, per garantire l'assenza di cuspidi, ho provveduto ad incollare sotto la giunzione una traversa in vetronite, così da poter bloccare in posizione le due rotaie.
Qui sopra potete vedere lo stato attuale dei lavori sulla rampa elicoidale che porta dalla stazione nascosta alla radice della stazione di Caprazzino. Una semplice prova di scorrevolezza con una centoporte a carrelli di recente fattura ed una MDVE di fattura decisamente precedente ha dato i risultati che speravo: la carrozza riesce a percorrere per gravità tutta la rampa senza fermarsi né saltellare.
A presto!
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