Buona serata ai miei lettori.
In attesa di preparare un resoconto abbastanza dettagliato sulla progettazione e realizzazione dei deviatoi a cui ho già cominciato a lavorare, questa sera vi parlerò come promesso della struttura dei moduli. Due libri che mi sento di consigliare a chi si cimenta per la prima volta nella costruzione del plastico sono:
- Gernot Balcke, "Strutture per plastici", collana Fermodellismo Pratico, edizioni elledi;
- Jeff Wilson, "Basic Model Railroad Benchwork", collana Essential Series, Model Railroader.
In particolare, per i non anglofoni, consiglio il primo, traduzione dal tedesco di un originale del 1982. Questo libricino di 140 pagine in piccolo formato è un vero e proprio bignami: avrà anche 30 anni, ma c'è scritto buona parte di tutto ciò che serve per iniziare.
Il primo impianto che mio papà ed io abbiamo costruito -parliamo del 1984- era basato su un tavolato chiuso di circa 2mq. Scelta azzeccata, se penso alla configurazione finale di plastico ribaltabile a parete, ma quanto mai problematica quando si trattò di spostare il tutto dalla taverna alla mansarda. Fummo infatti costretti a tagliare a metà il tavolo -comprensivo di collegamenti elettrici e quant'altro- per farlo passare attraverso porte e scale, per poi ricucirlo una volta raggiunta la destinazione. Considerata questa esperienza, è stata mia ferma intenzione fin dall'inizio di costruire un impianto scomponibile per meglio facilitarne lo spostamento in caso di traslochi.
Per questo tipo di impianti Balcke suggerisce tre diverse tipologie: telaio aperto (link), travi ad L (link) e scatolato di listelli (link). Ci sono però da considerare altri fattori, in particolare leggerezza e robustezza. Dubito che si possa battere la robustezza di una struttura formata da travi ad L, la preferita dagli americani, ma quanto a leggerezza non ci siamo. Quanto al telaio aperto, mi è sempre piaciuto un sacco, ma i miei moduli non sono così estesi da giustificare questa tipologia costruttiva. Di conseguenza ho optato per lo scatolato di listelli.
Si tratta di fatto di costruire tante scatole, ovviamente di forma diversa se necessario, a partire da una struttura di base semplicissima: una cornice. Unendo le cornici fra loro con opportuni listelli, si ottiene un modulo; non solo: così facendo si è già preparata la base per due livelli. Utilissimo nel caso di un plastico con una stazione nascosta. Per la costruzione mi sono affidato a listelli di abete piallato da 20x20 mm di sezione forniti ad ottimo prezzo da Onlywood (link). Avendo considerato una separazione verticale di 10cm fra un piano e l'altro, una delle prime cose che ho fatto è stato tagliare tanti supporti da 8cm. E' infatti un bene che i listelli orizzontali appoggino sui supporti per scaricare meglio il peso: vi sconsiglio di montarli a sbalzo, rischiereste di veder crollare il piano di sopra qualora qualcosa andasse storto.
Tutti gli elementi delle cornici sono solo incollati fra loro, usando colla Paxton e morsetti angolari come quelli qui sopra. Poiché le cornici scaricano il peso in verticale, non è necessario usare viti, ma l'incollaggio dei vari pezzi deve essere sempre verificato prima di procedere. Qualora non abbiate i morsetti angolari, anche una coppia di morsetti tradizionali va bene, a patto di usare un cubetto di legno per permettere un incollaggio ortogonale, come potete vedere qui sotto.
Ciò che invece è assolutamente necessario fissare con viti e colla sono i listelli che uniscono le cornici fra loro. Questi infatti porteranno una parte significativa del peso e sono di fatto posizionati a sbalzo rispetto alle cornici. Non c'è colla che tenga: se il peso è eccessivo, presto o tardi sentirete un bel tonfo. Il legno infatti è un materiale vivo e risente dei cambi di temperatura ed umidità, tirando e gonfiandosi; anche la colla ne risente, seppure in modo inferiore; peso e trazione possono indebolire la colla al punto che questa cederà. E' capitato, fortunatamente senza danni.
In questi casi, una bella vite da legno in ottone brunito da 4cm di lunghezza sistema tutti i problemi. Bisogno giusto avere l'accortezza di fare un foro guida di diametro leggermente inferiore al diametro del corpo della vite per non stressare troppo il listello. Quanto alla lunghezza, il 75% del corpo della vite è più che sufficiente per garantire un ottima tenuta. Da non dimenticare la svasatura per far sì che la testa della vite possa scomparire nel listello di cornice e garantire un perfetto affaccio dei moduli.
Quei blocchetti, opportunamente incollati, aumentano la superficie di incollaggio e riducono il rischio di inopportune torsioni del listello di collegamento. Il quattro buchi che vedete nei listelli in secondo piano sono pensati per immaschiarsi con altrettanti tasselli da legno presenti nel pensile che forma la base del plastico. Altro piccolo ma importante dettaglio: osservando la parte di destra si nota che il listello di collegamento è rientrato di 1cm rispetto alla cornice. Quello spazio infatti sarà utilizzato per innestare a baionetta lo sfondo dietro ciascun modulo senza dover già ora predisporre sostegni appositi e permettendo un più facile trasporto dei moduli.
Terminata questa fase, ora tocca al piano di fondo. Avendo già chiuso la scatola, è necessario dividere il piano in due parti ed inserirle in sequenza. Ovviamente è possibile lavorare al contrario, ovvero realizzare prima le facce inferiori e superiori del modulo e solo dopo collegarle fra loro con i supporti da 8cm. Se il modulo è perfettamente rettangolare, il tempo necessario è lo stesso. Al contrario, se il modulo non è rettangolare, è più veloce lavorare sulle cornici di estremità, perché nella stragrande maggioranza dei casi queste saranno a sezione ortogonale. Inoltre, in questo modo è possibile controllare fin da subito la planarità delle giunzioni, così da evitare che i moduli non siano ortogonali fra loro.
Una volta incollato il piano ai listelli maggiori, conviene realizzare una struttura di supporto con listelli più sottili, per evitare che il piano si imbarchi sotto il peso delle motrici più pesanti. Una coppia di listelli da 15x15mm a fronte di un piano in compensato da 4mm di spessore con una luce massima di 80cm è sempre stata sufficiente nel mio caso.
A questo punto è il momento di praticare i fori per il collegamento dei moduli fra loro. Un suggerimento per non impazzire in seguito: completate un modulo alla volta, e forate due cornici alla volta. Infatti, se optate per realizzare i fori di collegamento solo dopo aver realizzato tutti i moduli, vi ritroverete con il problema di come fare per allineare con precisione i fori fra loro. Già, perché se avete già incollato il piano di compensato, non avrete spazio a sufficienza per il trapano. Al contrario, lavorando due cornici adiacenti alla volta, il problema non sussiste.
Per i miei moduli ho optato per praticare fori ogni 40 cm circa, così da garantire una buona rigidità strutturale. Il diametro del foro è leggermente più grande del diametro del bullone, per compensare eventuali deformazioni del listello. Pertanto i bulloni mi servono solo per tenere i moduli uniti fra loro. Per garantire un buon allineamento utilizzo dei tasselli da legno. In questo caso i fori sono leggerissimamente più piccoli del tassello e posti a 5cm dal bullone di collegamento. Con questa configurazione, che potete vedere illustrata qui sopra, non ho ancora avuto alcun problema di allineamento: i moduli sono sempre bene a livello ed in contatto l'uno con l'altro.
Per concludere, ecco una foto del primo servo-relè montato: purtroppo non ancora avuto tempo di programmarlo, ma ci penserò nei prossimi giorni. Non si presenta benissimo, lo so, ma se tutto va bene farò anche la versione a montaggio superficiale.
La prossima volta parliamo della progettazione e realizzazione degli scambi.
A presto!