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martedì 15 novembre 2016

Lavori collaterali (2)

Buona serata ai miei lettori!

Mentre continua il -noioso ma necessario- lavoro sui deviatoi, colgo l'occasione per mostrarvi qualche altra immagine del progetto della parte di plastico di mio padre. Tanto per fare il punto geografico della situazione, nell'immagine sottostante potete vedere Caprazzino al centro. La cittadina di Ponte Messa è un poco più spostata verso Ovest, ma fa parte di un'altra valle, quella del Marecchia.


Poiché il soggetto principale, la stazione di Ponte Messa, si trova sulla linea immaginaria ma verosimile che collega Rimini a San Sepolcro, ed è un impianto di media importanza come vi ho descritto nel post precedente è stato necessario progettare anche una adeguata stazione ombra. Ovviamente non sto parlando di una direttrice principale, quindi non mi aspetto un orario particolarmente fitto, quindi sicuramente qualche IC, l'occasionale Frecciabianca, una buona dose di regionali per i pendolari ma un discreto traffico merci, soprattutto negli orari notturni.

ponte_messa_-2

Per questo motivo non ho scelto di realizzare una stazione nascosta così grande: come potete vedere dallo schema qui sopra -realizzato con SCARM- si tratta in pratica di una stazione passante da 6 binari, il più corto dei quali è lungo 4m. Pertanto, ciascuno di essi sarà in grado di ospitare due convogli brevi oppure un convoglio lungo. Caratterizzata da un piano del ferro posto a quota -20cm rispetto alla stazione principale, la stazione ombra, che rappresenta nella finzione modellistica le stazioni all'estremità della linea, sarà collegata alla parte in vista da due elicoidali a doppio binario.

nascosta_liano

Lo schema della stazione, che vedere sintetizzato qui sopra, è concepito per permettere ingressi ed uscite simultanee sia da A che da B. In pratica, i treni in uscita dalla stazione nascosta sia verso A che verso B, non incrociano mai le linee in ingresso: infatti tutti i treni provenienti da A e diretti alla stazione nascosta fanno il loro ingresso sul binario rosso superiore, dove sostano fino alla liberazione di un itinerario di ingresso in stazione. A questo punto impegnano la racchetta di destra ed entrano in stazione pronti per riemergere dallo stesso lato da cui sono usciti. Un percorso analogo fanno i treni in ingresso da B. I treni reversibili hanno due opzioni: possono entrare direttamente in stazione se l'itinerario di ingresso è libero, oppure completare il percorso esterno e mettersi in attesa.
In questo schema infatti (sicuramente già pensato da un modellista tedesco trenta e passa anni fa...) le due racchette di ritorno possono essere utilizzate sia per l'inversione dei convogli, sia per realizzare una circolazione esterna continua, ottima per far sgranchire i motori delle loco.

schema_completo_v2

Come potete vedere dallo schema qui sopra, il doppio binario che collega la stazione ombra a Ponte Messa, in  realtà, è un falso doppio binario, nel senso che, se si trattasse di una alimentazione analogica, entrami i binari sarebbero alimentati con la stessa polarità. Ho fatto questa scelta perché mi piacerebbe poter rappresentare senza problemi anche la marcia parallela, come mi è capitato di vedere in stazione a Cesena alle 14:20 dell'11 maggio di quest'anno.

20160511_141958

Tornando allo schema del plastico, potete vedere che tra la stazione di Ponte Messa e Caprazzino ho inserito un'altra piccola stazione ombra. Ho fatto questa scelta perché nella "realtà" tra queste due stazioni ci sono un bel po' di chilometri: di conseguenza mi pareva brutto che un treno uscito da Ponte Messa, arrivasse subito a Caprazzino senza avere la possibilità di fare almeno un incrocio con un treno discendente. A dire il vero però ho fatto qualcosa di più, visto che lo spazio non manca.

ponte_messa_-1

Invece che limitarmi ad un raddoppio, ho scelto di fare tre binari: in questo modo è possibile simulare un orario abbastanza veritiero tra le due stazioni a vista. Infatti, tra Caprazzino e Ponte Messa possono circolare contemporaneamente fino a 4 treni, due ascendenti e due discendenti, dando all'osservatore la sensazione che il percorso che separa le due stazioni sia molto maggiore che nella realtà. Inoltre questa stazione, in assenza del modulo che ospita la stazione di Caprazzino, può tornare utile per simulare il traffico da e verso questa località.

Un escamotage simile l'ho adottato per la mia parte di plastico tra le stazioni di Caprazzino e Frontino. Poiché i chilometri che le separano sono decisamente di meno, in questo caso ho scelto di installare un solo binario di sorpasso per permettere l'incrocio tra il treno ascendente e quello discendente. Col tempo spero di riuscire ad arrivare a realizzare anche la stazione di Carpegna, termine dell'antenna non-elettrificata: già ora il progetto è abbastanza impegnativo, quindi non voglio mettere troppa carne sul fuoco. Intanto il progetto c'è, poi si vedrà.

A presto!

mercoledì 9 novembre 2016

Lavori collaterali (1)

Buona serata ai miei lettori!

Per non stare a tediarvi con il solito aggiornamento sull'andamento dei lavori sui deviatoi, questa settimana vorrei mostrarvi gli ultimi progressi riguardanti il progetto del plastico di mio padre, ovvero quello della stazione di Ponte Messa. Come avevo descritto nel primo post di questo blog (link), questa stazione si trova alla base della rampa che porta alla galleria di valico ed è inoltre il punto di origine della linea che attraverso Caprazzino raggiunge Urbino. Il nome completo della stazione è Ponte Messa-Pennabilli e si trova alla progressiva chilometrica 48+514.

pontemessa_vecchio

Uno dei primi schemi che ho sviluppato è raffigurato qui sopra: oltre la radice sinistra la linea a doppio binario (A) giunge fino a Rimini, mentre dalla radice destra si dipartono la linea a doppio binario (B) verso il valico appenninico e San Sepolcro, e la linea a singolo binario (C) in direzione di Caprazzino. Partendo dal fabbricato viaggiatori (FV), i binari hanno la seguente funzione:

il binario 1 è utilizzato dai convogli provenienti da C che si attestano a Ponte Messa;
il binario 2 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale e come binario di precedenza per i treni da A a B;
il binario 3 è di corretto tracciato per i treni da A a B;
il binario 4 è di corretto tracciato per i treni da B ad A;
il binario 5 è utilizzato come binario di precedenza per i treni da B ad A;
i binari dal 6 all'8 sono riservati al traffico merci.

A corredo del fascio principale si trova una rimessa a due stalli per il ricovero del materiale per la linea di Caprazzino ed alcuni binari dedicati al magazzino merci. La configurazione a losanga di questi ultimi ricalca quella della stazione di Cattolica (link), che mi ha colpito particolarmente per la sua semplicità ed efficacia. Il fabbricato viaggiatori si trova dalla parte opposta all'osservatore che guarda il plastico dal centro della stanza.

ponte_messa_vecchio

Qui sopra potete vedere lo schema del tracciato realizzato con il mio fedele XtrkCad. Il plastico avrà circa la forma di una C, le cui estremità saranno occupate dalle racchette di ritorno. In particolare, sul lato destro è prevista la connessione con il plastico di Caprazzino, opportunamente servito da una linea a binario singolo con raddoppio nascosto. Sempre sul lato destro, anche questa volta nascosta alla vista, trova spazio anche l'asta di manovra del fascio merci: in questo modo vi sarà spazio a sufficienza per manovrare i convogli.

Sebbene fossi abbastanza soddisfatto di questa soluzione, è stato necessario ricostruire integralmente il piano binari: infatti, di recente, io e mio padre abbiamo rimosso dal vecchio plastico due segnali a portale de "Il Treno", ormai fuori catalogo ma ancora perfettamente funzionanti. La modifica si è resa necessaria per vari motivi: innanzitutto nello schema originale non vi erano situazioni che permettessero l'installazione di questi segnali, dal momento che i binari del fascio merci non sono pensati per essere di transito sia per la loro lunghezza che per i collegamenti alle linee; inoltre l'interbinario di questi segnali (57mm) non è compatibile con quello di progetto del plastico (50mm).

20161028_140702 20161028_140633

Poiché mi dispiaceva non utilizzare questi due portali, mi sono messo d'impegno ed ho ridisegnato il piano binari di Ponte Messa. La prima versione che ho abbozzato è la seguente.

pontemessa_nuovo

Come potete vedere ho completamente ribaltato la situazione: ho fatto questa scelta considerando il fatto che i treni per Caprazzino saranno tipicamente a composizione più ridotta dei merci che transitano per Ponte Messa. Pertanto, portando più verso l'interno i binari della secondaria e verso l'esterno quelli del fascio merci ho guadagnato spazio a sufficienza per ospitare convogli da 2.7m a 3.0m contro gli 1.2m della versione precedente. Inoltre ho adottato un altro artificio, nascondendo in galleria le comunicazioni semplici più esterne (1 a sinistra e 2 a destra): in questo modo ho recuperato un altro mezzo metro, così da mantenere il modulo del binario 1 superiore a 1.5m.

Partendo dal fabbricato viaggiatori (FV), i binari hanno la seguente funzione:

il binario 1 è utilizzato dai convogli provenienti da C che si attestano a Ponte Messa;
il binario 2 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale
il binario 3 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale e come binario di precedenza per i treni da B ad A;
il binario 4 è di corretto tracciato per i treni da B ad A;
il binario 5 è di corretto tracciato per i treni da A a B;
il binario 6 è utilizzato come binario di precedenza per i treni da A ad B;
i binari dal 7 al 9 sono riservati al transito e stazionamento dei treni merci.

Qui sotto potete vedere il nuovo tracciato. In questa configurazione ho inoltre potuto allungare di parecchio l'asta di manovra per il fascio merci, coerentemente con l'aumento del modulo dei binari dedicati a questa tipologia di traffico.

ponte_messa_nuovo

Ho anche realizzata una bozza del tracciato con SCARM, ma sono solo all'inizio. Vi mostro un paio di immagini per curiosità.

pontemessa_3

pontemessa_2

pontemessa_1

A presto!

martedì 10 marzo 2015

Le manovre (1)

Buona serata ai miei lettori.

Questa volta parliamo di manovre. Per fare questo, trovo che Xtrackcad sia stato per me uno strumento indispensabile di verifica e simulazione. Infatti, una volta creato il piano binari è molto facile con questo programma vedere in azione il proprio plastico. Vediamo come.




In alto al centro, vicino al tronchino che servirà per il carico/scarico dell' Hbbillns, c'è una icona a forma di loco a vapore. Se ci si clicca sopra...


... compaiono varie cose. Prima di tutto, la finestrella a sinistra, chiamata Train Control, premette di controllare il movimento delle loco. La barra verticale serve per impostare la velocità, il pulsante Forward, che se cliccato riporta la dicitura Reverse, indica in che direzione si muoverà la loco selezionata (in questo caso la #29). Quest'ultima informazione è anche riportata da un pallino giallo sulla loco. Se guardate la #63, vedrete che il pallino e rivolto a destra.

Altra cosa che compare sono, appunto, locomotive e treni che avevo precedentemente posizionato e nascosto. Questi possono essere aggiunti tramite il menù 'Manage->Car Inventory', raggiunbile tramite anche la scorciatoia Ctrl+Alt+V.




Da questo menù possiamo, premendo il tasto 'Add' aggiungere quante loco, carri e carrozze vogliamo. Io ho già provveduto a popolare la mia lista: gli indici da 0 a 999 sono riservati a loco e carrozze, mentre quelli dal 1000 in su ai vari carri merce. In particolare, le prime due cifre indicano sempre la tipologia di carro, ad esempio:


10xx Eanos

20xx Gbhs
21xx Gbs

... e così via. Per ciascuna tipologia di carro è necessario specificare 3 parametri: lunghezza fuori tutto, larghezza e interperno o passo. Grazie a questi tre valori il software è in grado di simulare, con un certo grado di approssimazione, il movimento del carro sul tracciato e l'area occupata. Strumento utilissimo, tra le altre cose, per controllare se due tratti in curva sono troppo ravvicinati.


Infine, ultima cosa che compare sono delle barrette rosse sui deviatoi. Se ci si clicca sopra tenendo premuto Shift, la barretta cambia posizione ed il treno percorrerà un diverso ramo del deviatoio. Questo vale sia per gli scambi semplici che quelli doppi, ed anche per gli scambi inglesi.


Sicuramente manca la possibilità di collegare segnali, fare automazione e tante altre caratteristiche, ma vi garantisco che quelle inserite sono più che sufficienti per controllare che tutto funzioni  a dovere. Ah, dimenticavo! I treni si possono muovere sia tramite la finestra Train Control, sia con il mouse.


Facciamo un esempio. 




1. Il treno che vedete affrontare la curva in ingresso è formato da un Kgps, un Hbbillns e 6 Tdns al traino di una E626. Viene ricevuto in corretto tracciato sul binario 2, mentre sul tronchino da lato del magazzino merci sosta un automotore da manovra, ad esempio un D214.



2. A questo punto viene staccata la E626 che si porta in coda al treno.




3. Tramite una manovra di regresso la E626 sposta la colonna di carri dal 2° al 4° binario, fino ad impegnare il tronchino G, così da liberare il corretto tracciato di entrambe le linee per gli arrivi e le partenze dei convogli passeggeri.





4. A questo punto la loco elettrica lascia Kgps ed Hbbillns sul tronchino, poi porta i Tdns fino alla punta del deviatoio alla radice destra del binario 4, infine si stacca definitivamente dalla colonna e va ad occupare il tronchino elettrificato a lato del deposito locomotive. 



5. Terminata questa manovra, la D214 aggancia brevemente la colonna di Tdns e li sposta così da liberare il deviatoio alla radice sinistra del binario 4; poi aggira la colonna e si aggancia all'Hbbillns.




6. A questo punto impegna il raccordo Saltarelli e Migiani e deposita l'Hbbillns sul tronchino A sfruttando come asta il tronchino B.



7. Staccatasi dall'Hbbillns la D214 torna fino al tronchino G e si aggancia ai Tdns sul binario 4 separandoli in due tronconi da tre carri.



8. Sfruttando lo spazio libero sul tronchino G, la 214 manovra i suoi carri vuoti e li deposita sul tronchino C in attesa di caricarli.



9. Di nuovo si stacca dai carri e va a mettersi in testa ai restanti tre sul binario 4.



10. Una volta agganciati li sposta sul tronchino B così che possano essere caricati dal personale della ditta raccordata.



11. Staccatasi anche da questi va ad agganciare il Kgps che per ora ha pazientato sul G e lo porta sul D, a lato del piano caricatore.




12. Infine si stacca anche da questo carro e va a disporsi sull'F, terminando la manovra, in attesa di scambiare di posto i carri sui tronchini B e C.

Visto così sembra tutto facile, ma in realtà al primo giro non ero riuscito a manovrare tutti i carri: mi restava sempre tra i piedi il Kgps o l'Hbbillns. Fortunatamente per risolvere il problema è bastato semplicemente cambiare l'ordine con cui arrivano i carri in stazione.

Simulare questa manovra è stato utile anche per un altro motivo: in uno dei piani di stazione precedenti precedenti il binario 4 non era elettrificato. Non sarebbe dunque stato possibile effettuare la manovra con la E626 e sarebbe stato necessario affidarsi alla D214. Nulla di impossibile, ma la massa aderente della prima è decisamente superiore a quella della seconda e la rampa di ingresso lato Fermignano avrebbe impegnato il povero automotore al limite della prestazione -in scala ovviamente- soprattutto con i carri a pieno carico.

Torneremo sull'argomento delle manovre più avanti. La prossima settimana vi parlerò della stazione nascosta poi finalmente si inizierà a costruire qualcosa di solido!


A presto!

martedì 3 marzo 2015

Il traffico (3)

Buona serata ai miei lettori!


Come promesso questa sera mettiamo giù qualche numero. Premetto che la cosa mi ha dato non pochi grattacapi, perché non lavorando in una azienda/industria bensì all'università ho fatto molta fatica a quantificare il numero di carri necessari per movimentare la merce prodotta e le materie prime necessarie da ciascuna delle aziende che ho citato nei post precedenti.

Ma visto che mia moglie dice che sono un ingegnere fino al midollo -e probabilmente ha ragione- mi sono inventato un metodo che mi pare funzioni bene. Premetto che sono considerazioni del tutto personali e sono sicuro che lì fuori c'è sicuramente qualcuno in grado di fare stime più precise di quelle che sto per fare. Ma non temete, non c'è nulla di complicato.

Chi di voi ha avuto occasione di sfogliare il numero 377 de "i Treni", avrà sicuramente apprezzato l'articolo di Fabrizio Sozzi sul centro logistico di Piadena. Nell'articolo si cita che la Trasporti Pesanti di Tullio Storti & C. Srl ha iniziato a lavorare a Casalmaggiore per un importante cliente, trasportando lamiere in rotoli. Basta cercare con Google Maps (link) per scoprire chi sia il fantomatico cliente mai citato direttamente nell'articolo: Marcegaglia spa.


Facendo qualche altra ricerca in rete sul sito della succitata multinazionale (link) si viene a scoprire che il totale degli impianti produttivi ha una superficie pari a 6 milioni di metri quadri e produce ogni anno 5 milioni di tonnellate di prodotti: cifre veramente notevoli!

Tornando all'articolo e proseguendo nella lettura, si scopre che il solo sito di Casalmaggiore richiede un totale di 15 treni da 18 carri ciascuno: oltre 14000 carri all'anno. I carri sono degli Shimmns: i documenti di Trenitalia ci dicono che questi carri hanno una portata media di 53,5t. Questo vuol dire che, ammettendo che Marcegaglia a Casalmaggiore trasporti tutte le materie prime su ferro, ogni anno quello stabilimento movimenta poco più di 750.000t di materiale in ingresso. L'articolo però non fornisce dati circa il materiale in uscita.

Cercando in rete (link) si trovano i dati ufficiali della casa madre, che parlano di uno stabilimento da capace di produrre 700.000t annue. Se diamo per buona la stima delle materie in ingresso questo vuol dire una resa di produzione compresa tra il 90% ed il 95%. Alta, ma tutto sommato accettabile. Riportando il dato su scala globale, possiamo assumere che l'insieme degli stabilimenti produttivi richieda poco più di 5,36 milioni di tonnellate di materie prime. Se tutto venisse trasportato su ferro con gli stessi carri già citati, questo vorrebbe dire un carro in ingresso all'anno ogni 60m2 ed uno in uscita ogni 64m2


Vediamo se questa stima è abbastanza generale: verifichiamola con una azienda di tipo completamente diverso. La LAR di Casalecchio di Reno si occupava di import/export di oggetti da regalo dalla Cina. Prima del fallimento, quando tutto funzionava a dovere, ricevevano ogni anno poco meno di 150 container, normalmente 40ft high cube (link). Se consideriamo carri Sggnss e parità di volume, questo vuol dire circa 100 carri all'anno. Misurando lo stabilimento con Google Maps (link), -cliccate con il tasto destro, apparirà il menù della figura qui sopra- otteniamo una superficie di 202x29 = 5858m2, che divisa per 60m2 dà 98 carri all'anno. Questa io la chiamo fortuna, più che una buona stima, ma a caval donato...

Quindi via al calcolo del traffico generato dalle mie aziende! Nella tabella qui sotto, per rendere i numeri un po' più maneggevoli ho calcolato il traffico totale settimanale. I "mezzi carri" si intendono movimentati una volta ogni due settimane.

EanosGbhsGbsHbbillnsKgpsKsRgmmsRgsSggnssTaemsTdnsTotale per Azienda
Saltarelli e Migiani211316
Green Power31711
Modula156
PVS55
S&P Costruzioni86418
Montefeltro Marmi0,50,51
Simoncini Gomme22
Due Emme0,51,52
Sisti Venenzio0,50,5247
Carpegna prosciutti22123
Morinat112
Aziende agricole32813
Imprese Edili107522
Totale per Tipologia2013,537415118,521421128
Dove
Raccordo15
MM9
PC32
Transito72

Dunque, a conti fatti la stazione di Caprazzino si troverà a gestire un traffico merci da un centinaio di carri la settimana: robetta in confronto a Piadena (link), dove un solo cliente ne movimenta più del doppio; tutto sommato dovrebbe essere fattibile. Altra informazione interessante: un quarto di tutti i carri movimentati fa riferimento al piano caricatore, mentre meno di un decimo sono di pertinenza del magazzino merci.

Questo vuol dire che il piano caricatore (PC) stesso dovrà essere abbastanza lungo per accogliere più carri alla volta: se consideriamo ad esempio 4 carri da 15m l'uno arriviamo a 60m ovvero 690mm in scala H0. Al contrario, il magazzino merci (MM) può servire anche un solo carro alla volta: ne basta dunque uno a due stalli come questo (link) per coprire il fabbisogno di Caprazzino.

Quanto al raccordo con la Saltarelli e Migiani, qui le cose vanno un po' diversamente. Kgps a parte, che è già sistemato una volta decise le misure del PC, bisogna trovare lo spazio per caricare e scaricare gli Hbbillns senza intralciare le manovre delle tramogge: a questo scopo un tronchino da 20cm di spazio utile sarà più che sufficiente. Ora tocca alle tramogge: se consideriamo due invii settimanali -lunedì e giovedì, ad esempio- , uno da 6 ed uno da 7 tramogge, possiamo usare queste composizioni:

Hbbillns + 7 Tdns
Hbbillns + 6 Tdns + Kgps.

In pratica due convogli da carri 8 per poco meno di 110 cm ciascuno: non tanto diverse dalla tirate da 10 carri che la E626 di TFT fa per trasportare i prefabbricati di Baraclit (link) (vedi anche "i Treni" n. 374). Supponendo di suddividere le tramogge di ciascun convoglio in due gruppi da 3-4 carri, serviranno altri due tronchini, uno da 40cm per il caricamento (3 Tdns) ed uno da 50cm per lo stazionamento (4 Tdns). Così facendo non si occupano i binari di Caprazino se non con il Kgps una volta alla settimana.

Aggiungendo qualche altra considerazione -legata alle manovre- di cui vi parlerò più avanti, il piano binari di Caprazzino appare così.



I binari da 1 a 4 servono per arrivi e partenze e saranno elettrificati; i binari da A, B e C sono quelli appena descritti del raccordo Saltarelli e Migiani -rispettivamente 20cm, 40cm e 50cm- e i restanti da D a J. Ho tradotto questo schema in Xtrackcad, ed il risultato è questo:


Nella stanza che ho a disposizione -il mio studio- c'è una porta finestra a sinistra, la porta di ingresso è in basso a destra, mentre in basso a sinistra c'è la mia scrivania. Il rettangolo grigio è un termo-arredo a tutta altezza. Larghezza utile 410cm, profondità massima 140cm. Quanto alla forma strana dei muri, beh... oltre a vari grattacapi, ha dato anche qualche spunto su come proseguire i lavori: ne riparleremo.

Ecco anche un paio di immagini 3D fatte con SCARM: perdonatemi, ma purtroppo ho iniziato a lavorare con questo programma solo da qualche giorno, quindi la mia libreria di oggetti non è particolarmente ricca. Nel weekend ho giusto avuto il tempo di scrivere un programma per generare automaticamente le forme degli scambi secondo le geometrie che avevo già progettato in Xtrackcad così da non dover rifare tutto da capo di nuovo.



Spero di aggiungere altri dettagli a breve, almeno le staccionate e la catenaria. Infine, non curatevi dello sfondo: mi serve per chiudere l'elicoidale, ma non ho certo intenzione di lasciarlo così lineare, tutt'altro.

A presto!

martedì 24 febbraio 2015

Il traffico (2)

Buona serata ai miei lettori!

La settimana scorsa ho iniziato ad introdurre il tema del traffico sul plastico e mi ero limitato a fare un esempio di come ho fatto per costruire i legami tra il territorio e le merci che la mia ferrovia modello dovrà trasportare. Questa volta ci caliamo un po' più nel dettaglio della stazione che più mi interessa: Caprazzino.

Come vi ho già descritto, Caprazzino è interessata da due linee: la Fermignano-Ponte Messa e l'antenna che raggiunge Carpegna. Oltre al traffico merci che la attraversa, ad essa fanno capo le seguenti industrie/aziende:
  • Saltarelli e Migiani srl (in: fertilizzanti, macchinari; out: prodotti agricoli)
  • Green Power srl (in: acciaio, componenti elettromeccanici, minuteria; out: generatori)
  • Modula srl (in: materiali plastici, vernici, minuteria; out: lastre lavorate)
  • PVS srl (in: legno, accessori, minuteria; out: pannelli in legno, mobili)
  • S&P Costruzioni srl (in: materiali da costruzione, tubi; out: detriti)
Per stabilire il tipo di carri da utilizzare mi è tornato molto utile questo tool di Trenitalia e questo documento che ne rappresenta la versione PDF datata 1991. Vediamo in particolare cosa si carica e si scarica a Caprazzino.



La Saltarelli e Migiani srl è direttamente raccordata alla stazione; la coppia di tronchini a servizio di questa azienda vede un traffico composto soprattutto da:
  • carri tramoggia Tdns con tetto apribile per il trasporto dei mangimi che arrivano vuoti e partono pieni;
  • carri chiusi Hbbillns con portelloni scorrevoli per il trasporto di fusti di fertilizzanti e parti di macchinari, che arrivano pieni e partono vuoti;
  • carri pianali Kgps per il trasporto dei macchinari più ingombranti; questi vengono spesso gestiti dall'adiacente piano caricatore di Caprazzino ed arrivano pieni e partono vuoti.


La Green Power srl invece non è direttamente raccordata alla stazione e per le sue merci si appoggia agli impianti presenti, in particolare magazzino merci e piano caricatore. Il traffico che genera è composto da:
  • carri pianali Rgs e Kgps per il trasporto delle lamiere in acciaio e dei laminati ferrosi in genere in arrivo e per il trasporto dei prodotti finiti in uscita. Poiché alcuni dei gruppi elettrogeni prodotti hanno le dimensioni di un container da 20 piedi e la stazione di Caprazzino non è dotata di un impianto intermodale, la ditta provvede al carico con apposita gru montata su camion;
  • carri chiusi Gbhs per le parti elettromeccaniche, che arrivano pieni e partono vuoti.
Anche Modula srl, che ha sede vicino a Green Power, non è raccordata alla stazione; il traffico generato è movimentato con i seguenti carri:
  • carri chiusi Hbbillns con portelloni scorrevoli per il trasporto di fusti di vernici e materiali plastici grezzi, che arrivano pieni e partono pieni di lastre lavorate;
  • occasionalmente da qualche carro chiuso Gbhs quando le lastre lavorate superano le dimensioni ammesse sugli Hbbillns; questi carri arrivano pieni e partono pieni dopo qualche giorno.
La PVS srl si trova poco oltre la radice sud della stazione, ma non è raccordata. Normalmente utilizza solo un tipo di carri:
  • carri chiusi Gbhs, che arrivano pieni e partono pieni, visto che le dimensioni dei prodotti ben si confanno a questo tipo di carro.


Infine la S&P Costruzioni si trova poco oltre la radice nord della stazione. La ditta è stata più volte tentata di richiedere un allacciamento alla rete ferroviaria, ma le contingenze economiche sfavorevoli hanno sempre fatto rimandare questa scelta. Per questo si serve degli impianti di Caprazzino, in particolare del piano caricatore. Le merci movimentate fanno uso dei seguenti tipi di carri:
  • pianali Ks per il trasporto di tubature in materiali plastici, prefabbricati in cemento, rivestimenti termoisolanti e laterizi; arrivano pieni e partono vuoti;
  • pianali Rgmms per il trasporto di tondini di ferro per armature; arrivano pieni e partono vuoti;
  • carri Eanos s sponde alte per il trasporto di detriti e macerie; arrivano vuoti e partono pieni; i carri vengono caricati tramite una benna, sempre presente nello scalo di Caprazzino, svuotando i camion della ditta; l'operazione viene svolta solamente durante le ore diurne per limitare il fastidio alle zone abitate adiacenti l'area.

Questo conclude il traffico merci che ha origine e destinazione a Caprazzino. E la linea per Carpegna? Escludendo la fermata di Ca' Giorgetto, che non effettua servizio merci, alle restanti tre stazioni sono collegate le seguenti industrie:


Macerata Feltria
  • Montefeltro Marmi srl (in: marmo, accessori; out: lavandini, lavabi, rivestimenti)
  • Simoncini Gomme srl (in: pneumatici; out: carcasse)
  • Due Emme srl (in: legno, accessori, minuteria; out: pannelli in legno, mobili)
  • Aziende agricole (in: fertilizzanti, macchinari; out: prodotti agricoli)
  • Imprese Edili (in: materiali da costruzione, machinari; out: --)

Frontino
  • Sisti Venenzio snc (in: argille, acciaio, isolanti, legno, collanti; out: laterizi, materiali per edilizia)
  • Aziende agricole (in: fertilizzanti, macchinari; out: prodotti agricoli)
  • Imprese Edili (in: materiali da costruzione, machinari; out: --)

Carpegna
  • Carpegna prosciutti (in: carne, sale, macchinari; out: prosciutti)
  • Morinat srl (in: materie plastiche, acciaio, accessori, minuteria; out: nastri trasportatori)
  • Aziende agricole (in: fertilizzanti, macchinari, baratoli; out: prodotti agricoli, miele)
Le tre che ritengo più interessanti sono quelle evidenziate in corsivo, ma ovviamente dovrò tenere in conto anche delle altre al momento di pianificare il traffico della linea. Vediamo più in dettaglio.


La Montefeltro Marmi produce manufatti in marmo, e si trova nella zona industriale, a pochi passi dalla stazione. Poiché non è una grande industria non può permettersi un raccordo ed utilizza invece il piano caricatore per movimentare i blocchi e le lastre di marmo. Le merci movimentate fanno uso dei seguenti tipi di carri:
  • pianali Rgs per il trasporto del marmo in blocchi o lastre; arrivano pieni e partono vuoti;
  • carri chiusi Gbs per il trasporto dei manufatti, previo imballaggio in pallet; arrivano vuoti e partono pieni.

La Sisti Venanzio è invece decisamente più grande, ma anche decisamente più lontana dalla stazione di Frontino, soprattutto in altezza: quasi 50 metri più in alto! Per questo, anche se un raccordo farebbe sicuramente più comodo, è necessario trasportare via camion il materiale dalla stazione alla sede e viceversa. In particolare viene fatto uso del binario a raso e del piano caricatore per i seguenti carri:
  • carri Taems a sponde alte e tetto telonato per il trasporto di argille dal porto di Ravenna; arrivano pieni e partono vuoti;
  • pianali Rgmms per il trasporto di tondini di ferro per armature e materiali per edilizia; arrivano pieni e partono pieni;
  • pianali Ks per il trasporto di legname, rivestimenti termoisolanti e laterizi; arrivano pieni e partono pieni;
  • carri chiusi Gbs per il trasporto di collanti e altri manufatti, previo imballaggio in pallet; arrivano pieni e partono pieni.


Infine, la Carpegna Prosciutti, il cui stabilimento è decisamente esteso ed origine di un notevole traffico merci. Purtroppo anche questo stabilimento si trova troppo in basso rispetto alla ferrovia per permettere un raccordo, per questo motivo il carico e lo scarico dei carri frigoriferi veniva effettuato solitamente effettuato presso il locale magazzino merci e l'attiguo binario a raso. In seguito all'introduzione delle casse mobili a refrigerazione passiva venne finanziata la costruzione di piccolo impianto intermodale raccordato al primo binario della stazione di Carpegna. In particolare vengono impiegati i seguenti carri:
  • carri pianali Sggnss per il trasporto delle casse mobili a refrigerazione passiva; viaggiano sempre carichi;
  • carri chiusi Gbs per il trasporto di sale e parti di ricambio di macchinari, previo imballaggio in pallet; arrivano pieni e partono vuoti.
Come potete vedere dunque, a Caprazzino si vede passare un po' di tutto, quindi ci sarà da divertirsi nel simulare il traffico sulla linea. La prossima settimana vedremo di quantificare il traffico in termini di numero di carri, così da capire quanti binari dovremo destinare a servizio merci e quanti al servizio viaggiatori.

A presto!