Visualizzazione post con etichetta servo comandi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta servo comandi. Mostra tutti i post

mercoledì 11 ottobre 2017

Elettrificazione e movimentazione (4)

Buona serata ai miei lettori!

Durante il tempo libero di questo weekend mi sono dato da fare per completare l'installazione dei servomotori del modulo 1. Uno in particolare mi ha dato un bel po' da fare: quello del deviatoio 1B, il deviatoio della comunicazione semplice tra il primo ed il secondo binario più prossimo al bordo del tassello. Come potete vedere nell'immagine qui sotto, il foro di comando è troppo vicino ai listelli di irrigidimento per permettere l'installazione del servo motore lungo l'asse del deviatoio come ho fatto con gli altri deviatoi di questo tassello.

20171011_151126

Per questo motivo ho optato per un'installazione laterale, modificando la forma del tirante. Per ridurre il movimento del tirante alla sola direzione necessaria per la movimentazione degli aghi ho ricavato due staffe dal profilo ad L che ho utilizzato per fissare i servomotori. Per consentirmi di inserire le staffe anche dopo aver piegato il tirante e non ostacolarne il movimento una volta installato, ho ridotto la parte verticale del profilo a circa 4mm.

Ho poi praticato al centro di ciascuna staffa un foro da 1mm di diametro, inserito il tirante ed innestato la testa a croce. La forma ad S della parte terminale del tirante mi è servita per evitare che il tirante esca dalla sua sede. Infine ho fissato le staffe al compensato con la 21, praticato alcuni fori da 0.7mm nel profilato il plastica ed inserito in essi dei chiodini per irrobustire il fissaggio.

20171011_151135

Terminata l'installazione dei servo ho sistemato nella loro posizione definitiva i cavetti dei segnali di controllo. Poiché ho intenzione di installare i relè per la polarizzazione dei cuori in prossimità del cuore, così da ridurre il più possibile la lunghezza dei cavetti che portano il segnale DCC, è stato necessario attraversare con i cavi di controllo i listelli di irrigidimento. Per questo motivo, con il Dremel su cui ho montato la testa ad angolo, ho praticato 3 fori da 4mm di diametro a circa 7mm dal piano di compensato. Poi con una pinzetta ho delicatamente rimosso dal connettore in plastica i contatti dei segnali di controllo, ho fatto passare i fili ed ho rimontato il connettore. Da ultimo ho bloccato i fili con colla a caldo ed un paio di passacavi realizzati con i pezzi del profilo ad L.

20171011_151429

Da ultimo ho preparato la sede per la morsettiera con un tassello lungo circa 3cm ricavato dal un listello da 15x15mm. Quella che vedete nella foto qui sopra è la versione vecchia, non modulare. Poiché per la parte destra del tassello mi servono solo due connettori da 6 poli, mentre me ne servono 4 per la parte sinistra, ho preparato una nuova versione della stessa che posso tagliare in 2 o 3 parti a seconda delle necessità. Considerati i tempi del mio fornitore, passeranno almeno 3-4 settimane prima di poterli installare: aspetterò. Nel frattempo mi occuperò dei restanti tasselli.

A presto!

mercoledì 4 ottobre 2017

Elettrificazione e movimentazione (3)

Buona serata ai miei lettori!

La trasferta milanese del weekend per Novegro e la visita papale a Bologna hanno occupato gran parte del tempo libero della settimana appena trascorsa: per fortuna è venuto in aiuto San Petronio con la sua brava giornata di festa che mi ha permesso di andare avanti con i lavori sul plastico. In particolare oggi mi sono occupato della installazione dei servo motori dei deviatoi del modulo 1.

Avendo constatato la fragilità delle staffette in legno usate fino ad ora -nel fabbricarle alcune si sono spezzate in corrispondenza del punto di giunzione- ho deciso di acquistare un profilato ad L in plastica di dimensioni 15x15mm. Come avevo già fatto in precedenza, ho ritagliato delle fettine da 9mm di larghezza ed ho proceduto a preparare i fori di fissaggio.

20171004_192919

Il primo, a circa 3mm di distanza dal bordo, mi serve per fissare il servo motore. Per praticità ho realizzato la dima che vedete nella parte alta della foto. La staffa in platica si inserisce nella parte centrale e si blocca con una staffa in legno. Poi, con una punta da 2mm a 5000 giri/min, ho forato la plastica utilizzando il foro guida nel blocchetto di legno. La staffa destra e quella sinistra sono asimmetriche, quindi è necessario prestare attenzione per non sprecare materiale.

20171004_193130

Il secondo, a circa 5mm di distanza dal bordo, mi serve per fissare la staffa al piano di compensato. Per permettere una operazione il più possibile ripetibile ho utilizzato l'altro lato della dima. Nuovamente, messo il posizione il pezzo, l'ho bloccato con la staffa di legno, infine, con una punta da 3.5mm a 5000 giri/min, ho forato la platica. In entrambi i casi, la presenza della staffa di legno ed il basso numero di giri mi ha permette di ottenere un risultato abbastanza regolare, senza fondere la plastica.

20171004_193515

20171004_193557

A questo punto ho montato gli attacchi elastici del servo motore, ricordandomi di inserire il rivetto di ottone per non danneggiare la gomma, e con le vitine incluse nella confezione ho fissato gli attacchi alle staffe. Infine ho controllato che il tutto fosse nella posizione corretta rispetto alla dima di montaggio che mi sono realizzato con un cartoncino rigido. Su di esso, ho riportato, oltre alle posizioni dei fori di fissaggio anche quelle del punto di inserimento dell'asta di controllo nel compensato. Poiché è possibile montare il servo in due posizioni, ho riportato entrambe.

20171004_193743

Ora sono pronto a preparare la testa del servo. Per questa installazione ho scelto la testa a croce più piccola tra quelle fornite: ho dovuto rimuovere una delle punte con il tronchese altrimenti avrebbe toccato il piano. Ho poi lavorato il tutto con un dischetto abrasivo per smussare il punto di taglio. La parte tagliata mi è servita per verificare la corretta piegatura dell'asta di comando.

20171004_194103

Per essa ho utilizzato uno spezzone di filo in acciaio armonico da 0.8mm di diametro lungo circa 40mm. Ho notato che è particolarmente rischioso rimodellare le pieghe una volta fatte: per questo, una volta trovata la forma adatta, ne ho conservata una copia come dima. La parte superiore va fissata nel braccio della testa a croce opposto a quello tagliato. Per facilitare l'inserimento ho arrotondato entrambe le estremità con il dischetto abrasivo.

20171004_195501

A questo punto ho montato la testa a croce, l'ho bloccata con la vitina annessa, ho montato l'asta di comando ed ho nuovamente verificato che il tutto rispettasse la dima. Se ho fatto tutto a dovere, gli spigoli ed i fori delle staffe devono coincidere con gli spigoli ed i fori della dima, mentre l'asta di comando deve toccare senza sforzare il bordo esterno in corrispondenza della tacca scelta. Qualche decimo di millimetro di gioco può essere utile per sistemare eventuali imprecisioni.

20171004_195740

Circa il fissaggio, ho realizzato l'ennesima dima. Ho assottigliato un pezzetto di compensato da 4mm portandolo a 3.5mm; su di essa ho poi montato una staffa di plastica, una rondella spessa 1mm di diametro esterno 10mm e diametro interno 4mm ed una vite autofilettante 3x12mm. Purtroppo di più piccole non ne ho trovate, quindi sono costretto a tagliarle di misura con il dischetto abrasivo: lo spessore complessivo della dima mi permette di non arrivare mai a debordare dal piano del plastico.

20171004_200203

Una volta pronte le viti, pratico i fori in base alla dima, li preparo invitando senza sforzare una vite autofilettante non tagliata, infine monto nella posizione definitiva il servocomando. Grazie alla testa svasata dell'asta di comando sono riuscito ad inserire l'asta del servo nella piastrina a cui sono saldati i tiranti del deviatoio senza alcuno sforzo.

20171004_200506

Il risultato finale mi soddisfa: le viti risultano invisibili dalla parte superiore e gli aghi dei deviatoi flettono senza sforzo. I due fori che vedete in basso a destra tra le traverse in legno sono quelli dei sensori IR per la rilevazione puntuale del passaggio dei rotabili. Al momento ho solo effettuato la predisposizione, senza installare i sensori: devo infatti ancora calibrarne la posizione verticale in modo da camuffarli al meglio.

20171004_200625

Infine ecco l'acquisto fatto a Novegro in posizione. Essendo rimasto piacevolmente colpito dalla riproduzione delle bullonature, ho ripulito il negoziante: purtroppo quelli che aveva non sono sufficienti a soddisfare tutte le esigenze, ma non tutto il male viene per nuocere. Avrò modo di differenziare i binari delle varie epoche con terminali costruititi in modi differenti.

A presto!

martedì 26 settembre 2017

Finalmente completo!

Buona serata ai miei lettori!
Finalmente dopo tanto lavoro sono riuscito a terminare il piano binari della stazione di Caprazzino. Dopo aver sagomato oltre 700 traversine ed installato oltre 1900 attacchi (con le relative saldature e chiodini), anche l'ultimo deviatoio è terminato e l'ultimo centimetro di binario è installato. Dal primissimo tentativo (link) all'ultima realizzazione che potete vedere qui sotto è passato un bel poco di tempo e non nego che non vedevo l'ora di riporre dime e schemi costruttivi per dedicarmi al prossimo passo e veder finalmente circolare qualche treno sui binari di Caprazzino.

20170917_194351

Non ho però potuto resistere, prima di iniziare seriamente con il cablaggio di tutti moduli, a fare qualche panoramica dell'impianto nudo, complice anche la bella giornata di sole di sabato. Percui eccovi in sequenza alcune immagini di come appare il piano binari di Caprazzino con tutti i binari ed i deviatoi al loro posto.

Panoramica dal lato Fermignano/Carpegna: in primissimo piano il binario della rimessa locomotive e sulla destra di tronchini del magazzino merci e del raccordo Saltarelli e Migiani.
20170923_113014

Primo piano dei binari di stazione: dal fronte al muro il binari di sorpasso e di corsa della Ponte Messa-Fermignano, il binario di corsa dell'antenna per Carpegna, i due binari di scalo ed il raccordo Saltarelli.
20170923_113034

La radice della stazione di Caprazzino in direzione di Ponte Messa con le due comunicazioni semplici tra i binari 1, 2 e 3 e la breve asta di manovra per la movimentazione delle merci.
20170923_113024

Infine, ecco come appare Caprazzino con un poco di popolazione. Siamo nel settembre del 1975: mentre una solitaria ALn 668 disbriga un servizio passeggeri decisamente leggero, probabilmente in un orario di morta, la D.342 3001 negli ultimissimi anni del suo servizio attivo manovra sul binario 3 una breve colonna di carri Gbhs provenienti da Carpegna, carichi di prosciutti. Sul binario del piano caricatore una sogliola ha appena posizionato due carri a sponde e si appresta ad accodare i restanti Gbhs al merci per Ravenna via Ponte Messa/Rimini.
20170923_115443

Terminata la sessione fotografica, è ora di mettersi al lavoro sulla parte elettrica. Ho iniziato il lavoro dal lato sinistro: rimosso il pannello con i binari ho subito sistemato qualche lieve imperfezione nella giunzione tra i moduli poi, sfruttando le dimensioni contenute ho iniziato a installare i cavetti di rame per portare sotto il piano della stazione i contatti verso le rotaie.

20170923_202429

Dopo avere riportato a matita su entrambe le facce l'ingombro dei listelli che costituiscono l'armatura scatolare dei moduli, ho provveduto a realizzare tutti i fori necessari, di diametro diverso in funzione dell'uso. Ho scelto 1mm per i contatti in rame delle alimentazione, 2.5mm per i servocomandi, ed una combinazione di 3mm e 4mm per i sensori IR per i punti di arresto. Ho anche riportato a matita il nome di ogni deviatoio, binario e contatto per non impazzire in seguito. Vista la presenza di un listello centrale -dovuto alla configurazione del mobile sottostante- saranno necessari almeno due connettori per portare tutti i contatti verso i relativi moduli del sistema di controllo.

20170926_215817

Per collegare ciascuno dei moduli del piano di stazione di Caprazzino con la parte inferiore del plastico dove saranno ospitati i circuiti di controllo, utilizzerò i classici connettori RJ12 usatissimi anche per tutti i vari dispositivi Loconet. Ho progetto e fatto realizzare una basetta che ospita ciascuna 3 connettori: li fisso con un paio di viti ciascuno e realizzo un cavetto piatto a 6 poli di circa 5 cm di lunghezza. Il cavo piatto l'ho trovato a pochi euro in un dei tanti negozi di distribuzione di materiale elettrico/elettronico. Ciascuna basetta riporta anche per ogni connettore l'ordine corretto dei cavi, così da evitare errori di connessione. Essendo alti esattamente 15mm rientrano perfettamente sotto il piano del modulo superiore senza sporgere.

Per ora è tutto: questo weekend a Novegro sarò alla ricerca di kit per la costruzione dei paraurti. Senza quelli non posso iniziare a posizionare adeguatamente i sensori IR che delimitano il punto di arresto per le manovre.

A presto!

martedì 20 settembre 2016

Elettrificazione e movimentazione (2)

Buona serata ai miei lettori!

Un altro dei lavoretti svolti durante l'estate ha riguardato la motorizzazione dei deviatoi del raccordo industriale. Avevo già deciso di posizionare i due micro servo HK15168 uno sopra ed uno sotto il piano per ragioni di conflitto con la struttura dei moduli ma, complice il lavoro sugli altri deviatoi e sulla posa del binario, avevo soprasseduto sull'installazione.

20160920_191703

Il lavoro sul servo inferiore è stato quello più complicato fra i due, ma il risultato finale mi soddisfa. L'altezza complessiva dell'insieme motore/leva non supera i 2 cm, pienamente compatibile con lo spessore dei listelli che formano la cornice dei telai dei moduli, anche se lievemente superiore a quella delle cornici dei tasselli. Per garantire un corretto allineamento tra motore e deviatoio ho semplicemente praticato un secondo foro, più sottile, a circa un centimetro di distanza dal foro per la movimentazione degli aghi. Ho poi tracciato una riga passante per i due fori ed una perpendicolare per avere un riferimento sull'angolo di montaggio del motore. i diametri dei fori sono rispettivamente 1mm e 2x3mm.

20160920_205809

Come potete vedere nella foto qui sopra, l'asta di comando si innesta su un pezzetto di vetronite posta non al centro del deviatoio ma a lato, in modo da poter essere più facilmente camuffata con la riproduzione modellistica dei macachi che spero di riuscire a procurarmi fra poco a Novegro. Ho realizzato l'asta di comando con uno spezzone di filo in acciaio armonico di diametro 0.8mm: per questo motivo ho dovuto leggermente allargare i fori della leva del servo. Ho scelto di non bloccare l'asta alla leva per rendere più semplici le operazioni di manutenzione: la leva infatti è fissata al motore con una vitina che sarebbe impossibile rimuovere se l'asta fosse bloccata in posizione. Ultima operazione, prima di sistemare il servo in posizione, è stato il taglio a misura dell'asta di controllo e una lieve passata con un dischetto abrasivo per arrotondarne la punta, così che si potesse inserire meglio nella sua sede.

20160920_191747

Quanto al deviatoio in superficie, ho scelto una soluzione più flessibile per l'asta di controllo: in questo caso ho usato in filo in acciaio armonico di diametro 0.6mm. La piega a forma di N è quella già vista per i deviatoi della stazione nascosta, mentre differentemente dalla soluzione adottata per quella zona ho scelto di installare due piccole guide in legno al posto del tubo in alluminio perché ritengo che si possano camuffare più facilmente.

20160920_191757

Per realizzarle ho impiegato degli scarti di lavorazione delle traversine in cui ho praticato tre fori da 0.7mm di diametro: due sul lato dal 2mm per i chiodini di fissaggio ed uno sul lato da 3mm per l'asta di controllo. Le guide sono fissate anche con un poco di colla vinilica. Tutto l'insieme dovrà poi essere nascosto dagli edifici della Saltarelli e Migiani.

A presto!

martedì 17 maggio 2016

Elettrificazione e movimentazione (1)

Buona serata ai miei lettori!

Come mi ero ripromesso questo weekend sono riuscito a terminare la posa del binario sul secondo tassello del raccordo e ad iniziare i lavori di elettrificazione e motorizzazione dei due deviatoi.
La posa dei binari non è stata problematica, avendo seguito la modalità ormai già ben consolidata che ho descritto nel post precedente. Giusto ho avvicinato il più possibile i fori guida per i chiodini al piede della rotaia: per coerenza ho deciso che tutto il raccordo sarà armato con rotaie chiodate, mentre mi riservo di usare i chiodini Club Proto 87, che potete vedere anche qui (link), per le parti più vicine all'osservatore, in particolare sul binario che conduce alla rimessa locomotive.

20160515_090451

Qui sopra potete vedere una panoramica dei due tasselli in posizione sopra la stazione nascosta: le prove di circolazione mi hanno pienamente soddisfatto, non avendo notato alcun problema con i carri che andranno impiegati in questa parte del plastico. L'allineamento tra i tasselli è molto buono, anche in altezza, e la cornice in legno entra ed esce ancora decisamente bene nel suo alloggiamento. Le rotaie sono decisamente a filo, quindi un minimo di attenzione è necessaria nella movimentazione dei pezzi, ma per ora tutto bene.

20160517_215621

Quanto alla motorizzazione dei deviatoi mi servirò ancora dei miei fedeli servomotori. Vista la posizione degli aghi di uno dei due deviatoi della coppia sono stato costretto a montare un servo in superficie: ovviamente andrà in seguito camuffato dallo stabilimento industriale. Considerata la leggerezza degli aghi ho deciso di tornare ai micro servo HK15168: 1kg di coppia è più che sufficiente per movimentare questi deviatoi. Per la connessione meccanica adotterò due differenti strategie: in superficie mi servirò del solito tirante già discusso in passato (link), mentre sottoplancia penso che userò un controllo flessibile diretto, molto simile alla levetta dei Tortoise (link).

20160517_215330

Qui sopra potete vedere il servo nella parte inferiore, con il comando ancora disinstallato. I pezzetti di ferro che spuntano qua e là altro non sono se non i contatti alle rotaie del tassello: dovranno essere opportunamente collegati alle alimentazioni delle tratte ed ai miei servo relè (link). Fortunatamente in questo caso mi servirò soltanto della rilevazione puntuale, quindi i cablaggi elettrici saranno un poco più semplificati.

20160517_215004

Infine, giusto per essere sicuro di aver fatto bene le cose, ho fatto altro un confronto tra realtà e modello. Poiché i lavori in stazione a Cesena continuano alacremente ed in questo periodo, per lavoro, passo di là almeno tre volte la settimana, ne ho approfittato per cercare qualche scheggia di traversina in attesa dell'arrivo del treno. Con un poco di pazienza e di fortuna sono riuscito a trovare un paio di pezzetti abbastanza maneggevoli ma molto utili: confrontandoli con i listelli che ho utilizzato sono stato molto contento di ritrovare colori simili. Ovviamente sarà necessaria una sporcatura adeguata per simulare anni di uso intenso, ma a questo penserò più avanti.

A presto!

martedì 28 aprile 2015

Il sistema di controllo (1)

Buona serata ai miei lettori!

Sono finalmente arrivato ad un punto importante nella costruzione del plastico: tutto il piano -1, quello della stazione nascosta è finalmente completato. Ho finito anche il cablaggio e la programmazione degli scambi e dei servo-relè. Dopo avere fatto un po' di pulizia e ripulito il piano del plastico dai piani di appoggio, la prospettiva è questa.

20150428_195904

L'alone di luce che vedete a destra è semplicemente un faretto che ho puntato sulla zona degli scambi per lavorare meglio. Questa invece è la vista di infilata della stazione nascosta, con i suoi 7 binari.

20150428_200431

Ma quello di cui voglio parlarvi oggi riguarda il sistema di controllo del plastico, od almeno quanto ho realizzato finora. Quindi la foto più significativa è questa che segue.

20150428_201205

In primo piano in basso vedete il mio vecchio cellulare. Come potete osservare sul suo schermo c'è una replica fedele dell'immagine presente sullo schermo del PC. Avendo deciso di adottare RocRail come programma di controllo -almeno per ora-, e non volendo pagare il dazio per l'applicazione di controllo remoto su iOS -gratis per android...- ho optato per il servizio di controllo remoto offerto da VNC (link). Questo programmino permette di telecomandare un PC via rete anche tramite un cellulare, a patto che su questo siano installati i relativi programmi di controllo: tutto questo, fortunatamente a gratis.

A sinistra dello schermo invece, poco oltre il cappio di ritorno, trovate il booster DCC, altra autocostruzione. Mi permette di controllare tutto il plastico ed eroga una potenza massima di 55W. Al momento è tarato per disconnettersi automaticamente in presenza di assorbimenti superiori a 3A, oltre che in presenza di cortocircuiti. Lo vedete meglio qui sotto.

20150428_200543

Subito sopra, al centro della foto, protetto da adeguata schermatura, c'è l'alimentatore switching principale, acquistato su internet a circa 10€ (link). Era tarato per fornire 12V/10A, ma un comodo regolatore già installato nel circuito stampato mi ha permesso di elevare la tensione in uscita fino ai 14.5V regolamentari, conformemente allo standard NMRA S-9.1 (link).

Poco più a sinistra si trovano due moduli gemelli: sono i rilevatori di corrente. Mi servono come sensori di occupazione di tratta per le 8 tratte in cui è stata divisa la stazione nascosta, ovvero i 7 binari di stazionamento ed il cappio di ritorno.

Subito sopra, dove vedete convergere i cavi piatti in uscita dai rilevatori di correte, c'è un modulo LocoServo di Hans De Loof. Al momento è collegato a tutti i servo motori -in bianco, fissati da staffe ad L in legno- che comandano i deviatoi della stazione nascosta, ma questo cambierà al termine della costruzione del piano superiore. Accanto ai servo motori, si trovano i servo relè per la polarizzazione dei cuori.

Lo schema complessivo attualmente è questo che segue.

13_schema_controllo

Il PC è collegato ad un router WiFi che, oltre a garantire l'accesso alla rete ethernet di casa, permette anche l'accesso wireless. Normalmente il PC ha solo il monitor, seppure anche questo sia opzionale, in quanto tutto si controlla via cellulare tramite il programma VNC di cui vi ho parlato prima.

Una delle porte USB del PC è collegata al LocoBuffer (link): questo permette a programmi come RocRail di interfacciarsi al bus LocoNet per controllare periferiche e ricevere informazioni -ad esempio sulla posizione dei treni- dai sensori sparsi sul plastico.

Al bus LocoNet sono collegati attualmente un modulo LocoServo (link), per il controllo di 8 servo motori e 8 ingressi/uscite generici (I/O) , ed un modulo LocoIO (link) per il controllo di 16 I/O. A LocoServo sono collegati, tramite i moduli servo relè per la polarizzazione dei cuori, gli 8 servo motori per il comando lento degli aghi dei deviatoi.

Lo stesso modulo LocoServo riceve gli ingressi di 2 moduli rilevatori di corrente (link) per il controllo dell'occupazione delle 8 tratte. Questo controllo è utile per stabilire se un treno è presente all'interno di un blocco, ma non permettono di stabilire la posizione precisa del treno all'interno del blocco.

Il modulo LocoIO per ora si interfaccia soltanto ai 7 sensori ad infrarossi che ho autocostruito. Questi sensori mi servono per stabilire la presenza o meno di un treno in un punto esatto dell'impianto: in particolare individuano il punto di fermata dei 7 binari tronchi della stazione nascosta.

Il movimento dei treni sull'impianto è controllato direttamente dal PC tramite il booster DCC. E' il pc stesso, tramite RocRail, a generare il segnale DCC. Purtroppo ho dovuto ritoccare un po' il programma, dal momento che alcuni errori di stesura impedivano un corretto funzionamento a causa di reiterati reset del flusso dei pacchetti di controllo. Fortunatamente RocRail è sia gratis che open-source, ovvero è possibile accedere al listato da cui si genera il programma: questo mi ha permesso di lavorare senza ostacoli.

Un sistema di controllo presente sul booster interviene in caso di cortocircuiti in un tempo trascurabile (31.25ns per chi fosse interessato) e controlla periodicamente che il sistema sia tornato alla normalità prima di restituire il controllo al PC. Nel frattempo il malfunzionamento viene segnalato al PC, il quale, con i suoi tempi, provvede a disabilitare il segnale DCC ed avvisare l'utente.

Sino ad oggi il sistema di controllo è stato testato per oltre 300 ore, di cui 150 consecutive, e non ha generato alcun problema, quindi mi posso ritenere soddisfatto.

Per la prossima settimana spero di essere riuscito a provare 'andRoc', il sistema di controllo remoto di RocRail per Android, così ve ne parlo un po'.

A presto!!

martedì 14 aprile 2015

Deviatoi (3)

Buona serata ai miei lettori.

Questa vi parlerò della installazione e motorizzazione dei miei deviatoi. Sempre nell'ottica di contenere le spese senza però intaccare le prestazioni, ho cercato una soluzione economica al movimento lento degli scambi ed alla polarizzazione del cuore.

Di solito quando si parla di movimento lento il pensiero va subito ai Tortoise (link) o ai più recenti Tillig (link). Entrambi hanno dalla loro il fatto che la polarizzazione del cuore è decisamente semplice, essendo in essi integrato un semplice circuito elettromeccanico. Purtroppo non sono proprio piccolissimi; il Tortoise occupa 51x51x83mm, quindi avrei dovuto equipaggiare tutti gli scambi di Caprazzino con il sistema di controllo remoto via filo (RTM), posizionando i motori nel piano della stazione nascosta: complicazione inutile a parer mio, per non parlare del costo. I Tillig sono più abbordabili come dimensioni, 82x65x24mm, ma -se ho capito bene- permettono solo la polarizzazione del cuore e non l'inversione di polarità. Inoltre come prezzo, esclusi sconti, siamo per entrambi intorno ai 20 euro.

Cercando in giro su internet si trovano una pletora di soluzioni alternative. Tra le più popolari c'è chi utilizza i servo motori dei lettori CD, veramente ottimi per il movimento lento e per la forza esercitata, ma ahimè lo spazio per sistemarli non abbonda... Diffusissimo anche l'uso dei servo motori: in giro se ne trovano di tutti i tipi; i più piccoli che ho trovato sono gli Hobbyking HK15168, costano pochissimo (appena 2.43€) e in 26x23x11mm riescono a sviluppare 1kg di coppia alimentati a 5V. Non male ma purtroppo ho verificato non essere abbastanza per i miei deviatoi, che hanno gli aghi elastici. Mi sono pertanto rivolto ai loro fratelli maggiori, gli Hobbyking HK15148, che costano poco di più (2.54€), sono un poco più grandi (33x28x13mm), ma sviluppano 2.3kg di coppia a 5V. Li ho provati e sono veramente soddisfatto.

2015-01-17 18.14.36

Ovviamente l'uso di servo motori comporta due cose: primo, non li potete controllare con un pulsante, ma dovete rivolgervi ad un circuito elettronico che generi il segnale di controllo; secondo, bisogna provvedere autonomamente alla polarizzazione del cuore.

Quanto al primo problema, poco male. Avendo deciso di comandare il plastico in digitale sfruttando il bus LocoNet ed il programma RocRail, è stato molto facile trovare un dispositivo adatto allo scopo. Hans De Loof (link) produce e vende un circuito elettronico in kit che si chiama LocoServo e che permette di controllare fino ad 8 servo motori. Il kit completo di circuito stampato, componenti e chip programmati costa 34€, il che vuol dire 4.25€ a motore: decisamente concorrenziale se confrontato con la soluzione Tortoise.

20150414_212045[1]

Quanto alla polarizzazione, la scelta più economica ricade sui microswitch. In giro se ne trovano di piccoli (20x10x5mm) a 0.85€ (ad esempio: link), ma la fonte più economica in assoluto sono i mouse rotti. Normalmente ne potete trovare almeno 3 per "topo" in quelli recenti, due in quelli più vecchi, dove la rotella non era un pulsante. Vanno più che bene, anche se sono senza levetta di attuazione: basta inserirli sotto uno dei bracci della leva di comando con un poco di attenzione.

2014-10-25 16.05.10

Infatti non bisogna né limitare la corsa del servo, onde evitare di ritrovarsi con un deviatoio i cui aghi non riescono a toccare bene il contrago, né rischiare di non chiudere il contatto, con evidenti problemi elettrici nella polarizzazione del cuore. La soluzione che ho adottato nei primi tempi -e che vedete qui sopra in foto- è stata quella di una regolazione a vite dell'altezza dello switch: una volta saldato lo switch su una basetta per prototipi, ho praticato il foro per una vite da legno ed interposto tra il piano in compensato e la basetta un adeguato strato di cartoncino ondulato. Il cartoncino, conservando parte della sua elasticità, tende a tenere sollevato lo switch, la cui altezza può essere regolata con la vite, la quale comprime più o meno il cartoncino stesso.

Se ben tarata, questa soluzione è pratica ed economica e permette di ottenere l'equivalente di un motore per deviatoi a movimento lento con polarizzazione del cuore a poco più di un terzo del prezzo dei concorrenti commerciali. Circa la questione della inversione di polarità, può essere risolta semplicemente usando due switch affiancati al posto di uno.

2014-03-24 00.47.05

Per quanto riguarda il comando degli aghi, la soluzione che ho adottato si basa su un semplice tirante in acciaio armonico, opportunamente piegato. Inizialmente ho optato per un cavetto di diametro 0.6mm, che potete vedere qui sopra. La piega ad N funge da molla per evitare al servomotore ed agli altri organi di controllo degli aghi di stressarsi troppo quando questi ultimi giungono a contatto con il contrago.

Ottimo il funzionamento in trazione, ma non sono rimasto soddisfatto di quello in compressione: il filo è così elastico che tende ad inarcarsi se la guaina non lascia scoperti solo gli ultimi 5-10mm. Per questo motivo, non trovando il cavo di diametro 0.8mm, sono passato al 1.0mm, il quale si comporta egregiamente, sia in trazione che compressione, anche se purtroppo è troppo rigido per scorrere in guaine piegate.

Quanto al posizionamento dei servo motori ho sfruttato delle sezioni da 1cm di profilato ad L in legno. Con l'aiuto di una dima e del trapano a colonna, ho forato il lato lungo del profilato in corrispondenza delle viti di fissaggio del servo per ridurre lo sforzo sul legno; ho ripetuto questa operazione praticando un foro anche al centro del lato corto per alloggiare le viti di fissaggio al piano di appoggio. Il tutto è rigorosamente più basso di 20mm, a garanzia del fatto che potrò adottare questo sistema anche per la parte a vista del plastico, montando i motori sottoplancia, senza rischiare di intralciare la circolazione dei treni.

A presto!