Buona serata ai miei lettori!
Le vacanze di Pasqua sono state fruttuose quest'anno e non solo sono riuscito a portare a termine il lavoro sul primo deviatoio in codice 60, ma sono anche riuscito a portare a buon punto il lavoro sul secondo deviatoio della coppia che formerà la comunicazione semplice del raccordo Saltarelli e Migiani. Come anticipato, la posa degli attacchi questa volta è avvenuta prima della posa delle rotaie, che sono saldate invece di essere incollate con la ciano-acrilica come del caso del deviatoio con traverse in cap.
Nella foto qui sopra potete vedere al centro il coppione in corrispondenza del punto di articolazione degli aghi, nella sua prima realizzazione. Per consentire una corretta articolazione degli aghi ho dovuto rimuovere gli attacchi interni e sostituirli con una giunzione da scala N tagliata a metà. Un altro lavoro di taglio e cucito ho dovuto farlo nella zona del cuore.
Qui infatti ho dovuto lavorare sia sugli attacchi in corrispondenza del cuore, adattando la lunghezza di alcuni attacchi speciali, sia in corrispondenza delle controrotaie, dove ho corretto alcuni attacchi normali rimuovendo l'attacco interno. Infatti la controrotaia di Weinert corrisponde in altezza piuttosto bene ad un codice 75, il cui profilato è alto 1.9mm, mentre risulta troppo alto per il codice 60, alto 1.5mm. Fortunatamente gli attacchi di Weinert, nella parte corrispondente alla piastra, sono spessi 0.4mm, quindi è sufficiente "attaccare" direttamente la controrotaia alla traversa per eliminare la differenza in altezza.
Terminata la posa degli attacchi, ho iniziato a posare le rotaie, partendo dal cuore. In questi deviatoi il cuore non è un monoblocco in fusione ma è realizzato accostando due rotaie adeguatamente sagomate, pertanto ho voluto ricreare lo stesso effetto lavorando a mano le rotaie del cuore, senza utilizzare le dime realizzate in precedenza. Con un po' di pazienza, e lasciando un minimo di spazio per enfatizzare l'effetto, non è stato difficile ottenere un buon risultato.
Per quanto riguarda la rotaia dell'ago, questa è divisa in tre parti: a sinistra la zampa di lepre, isolata elettricamente dal resto del deviatoio ma equipotenziale a cuore per una migliore continuità elettrica nella zona nociva; al centro la rotaia che collega la zampa di lepre all'ago; a destra l'ago vero e proprio, già sagomato e separato per realizzare la versione articolata.
Ho installato gli aghi solo al termine, dopo avere installato tutte le altre rotaie che compongono il deviatoio ed aver effettuato un certo numero di test di circolazione con successo. Solo a questo punto ho iniziato la saldatura definitiva dei contraghi, tenuti in posizione fino ad ora solo con tre saldature, due alle estermità ed una al centro: ho osservato che conviene ritardare quanto più possibile questa oprazione perchè in questo modo risulta più facile apportare evenutali correzioni allo scartamento in caso di problemi di circolazione.
Per quanto riguarda l'installazione degli aghi, ho replicato il procedimento illustrato sul canale YouTube di Fast Track (link), sfruttando una giunzione per scala N sagomata a necessità. Dopo averla tagliata a metà con un tronchese molto affilato ho ripristinato la forma spingendola a forza lungo la rotaia, fino a portarla in posizione. A questo punto, dopo una passata di flussante l'ho bloccata in posizione sul coppione ed inserito uno alla volta gli aghi per testarne il funzionamento.
Gli aghi sono trattenuti in posizione per mezzo di un sottile filo di rame saldato sul lato esterno della rotaia per non alterare il profilo dal lato del bordino. Ho saldato il filo avendo cura di scavalcare la giunzione per consentire una più facile articolazione; il filo inoltre garantisce una buona continuità elettrica. Ovviamente a questo punto ho effettuato altre prove di circolazione, temendo indesiderati inpuntamenti nella zona della articolazione, ma fortunatamente tutto è filato liscio.
A questo punto, completato il deviatoio, ho preparato i tiranti degli aghi: singoli in questo caso, come ho visto in alcuni casi di deviatoi presenti nei raccordi. Dopo avere prestagnato aghi e tiranti in separata sede, è stato sufficiente una minima pressione con il saldatore per ottenere una buona connessione e chiudere il lavoro anche su questo deviatoio.
Ovviamente anche qui dovrò poi procedere alla colorazione con aerografo: questa volta però cerdo che accumulerò un certo numero di pezzi per ottimizzare il lavoro.
A presto!
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