martedì 22 settembre 2015

Si sale!

Buona serata ai miei lettori!

Come potete bene immaginare il lavoro di questa settimana è stato tutto rivolto alla costruzione della rampa elicoidale tra la stazione nascosta e Caprazzino. E credo proprio che per le prossime settimane questo continuerà ad essere il tema principale dei lavori, visto che è di fatto il banco di prova dell'elicoidale principale.

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Il tratto in questione è evidenziato in rosso nell'immagine qui sopra: come potete vedere la parte allo scoperto si trova tutta su un modulo, mentre la restante parte, in galleria, è suddivisa su altri tre moduli. La rampa gira all'esterno del cappio di ritorno e viene scavalcata due volte dall'elicoidale che sale verso Frontino.

Il progetto della curva, soprattutto delle sue elevazioni è nato ed è stato sviluppato in XtrcakCAD (link), per poi essere esportato in Templot (link) per perfezionarne e smussarne l'andamento. Il risultato, comprensivo di tutto il piano binari di Caprazzino è un documento di 68 pagine, tutte da rifilare a mano, che rappresenta il tracciato in scala 1:1.

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Qui sopra potete vedere la parte relativa alla parte allo scoperto della rampa ed alcune adiacenze. Dopo avere rifilato a mano i fogli prodotti da Templot, li ho pazientemente accostati ed uniti con pezzetti di scotch, prestando particolare attenzione a che il nastro adesivo venisse posizionato sul lato posteriore del foglio in corrispondenza dei tratti di binario. Questo mi  risulta comodo per la seconda fase, ovvero il riporto delle sagome di libero passaggio.

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Infatti, una particolarità che ancora manca a Templot è il calcolo automatico dell'allargamento della sagoma limite: purtroppo questa è una cosa da fare a mano, specie se si vogliono dormire sonni tranquilli, senza doversi preoccupare che i rotabili cozzino contro i altri ostacoli. Per fare questo, oltre ad un poco di trigonometria necessaria per calcolare spanciamento e sbandieramento in funzione del raggio di curvatura, è sufficiente estendere l'asse di una traversina su tre, riportare i valori ed unire i punti.

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Terminata questa fase è giunto il momento di riportare i profili dei sostegni del telaio del plastico ed i punti di separazione tra i segmenti che costituiranno la rampa. Per mia scelta ogni tratto di rampa si interrompe sulla mezzeria del supporto, sia esso da 20 o da 15mm; nel mio caso la rampa è stata suddivisa in 10 parti, che sono state ritagliate dallo schema e numerate per non confonderle in seguito.

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Questi segmenti, che come potete vedere sono piuttosto irregolari nelle loro forme, sono abbastanza piccoli da permettermi sia di considerare trascurabile lo sghembo tra la testa e la coda di ogni elemento, sia di ridurre al minimo lo scarto nella lavorazione del compensato, come potete vedere qui sotto.

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In questo caso, dei 10 pezzi ottenuti, tre hanno trovato posto su un resto di lavorazione, mentre i restanti 7 si sono suddivisi lo spazio su una tavola nuova. Ho preferito non incollare ancora i fogli alla carta; lo farò solo in seguito, dopo aver posizionato i pezzi in modo definitivo: non si sa mai che debba rifare qualche pezzo. Altra cosa da controllare prima del taglio è se la tavola scelta sia imbarcata o no, e se sì in quale direzione. La mia purtroppo era imbarcata nel senso della lunghezza: per questo ho disposto le sagome perpendicolarmente alla piega, così da ridurre l'effetto complessivo.

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Dopo aver riportato le sagome sul compensato con una matita a scatto a punta fine, sono sceso in cantina ed ho messo mano al seghetto alternativo, un po' troppo rumoroso per essere usato in appartamento. Al termine ho controllato che il risultato al grezzo mi soddisfacesse: la foto non pare male. Il prossimo passo sarà una bella passata alla levigatrice a disco e la costruzione degli innumerevoli pilastrini e delle travi di supporto.

Ci vediamo sabato a Novegro! Se ci siete battete un colpo.

A presto!

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