Buona serata ai miei lettori!
Il lavoro di posa del binario in codice 60 continua alacremente. Per rendere più regolare il processo di sagomatura delle traverse ho realizzato una struttura un poco più solida e decisamente più stabile di quanto vi avevo fatto vedere la settimana scorsa.
Ho realizzato questa "alzatina" con quattro listelli da 20x20mm alti 10cm, due tavolette da 94x8mm di spessore in abete piallato lunghe circa 15cm e 8 viti da legno autofilettanti da 30mm; in tutti i pezzi ho praticato dei fori guida per evitare crepe e fessure. Infine ho fissato la struttura alla colonna del mio nuovissimo Dremel -regalo di compleanno di mia moglie e dei miei genitori- con due dei bulloni che normalmente uso per fissare fra loro i moduli del plastico. Una volta regolata l'altezza del trapano sulla colonna, sono riuscito a realizzare un discreto set di traversine tutte delle stesse dimensioni che mi sono servite per completare la posa nel modulo a cui sto lavorando.
Per quanto riguarda la posa del binario, sono partito dalla punta del deviatoio più a destra nell'immagine qui sopra. Grazie ad una giunzione per rotaie in scala Z ho unito la rotaia esterna della curva alla corrispondente rotaia del deviatoio e provveduto a saldarla alla corrispondente traversina appositamente predisposta.
A questo punto, servendomi di alcune puntine ho iniziato a tracciare il profilo della curva, avendo cura di fissare la rotaia perpendicolarmente alla traversina centrale, così da dare alla curva un aspetto naturale. Ho osservato che, vista la flessibilità del profilato in codice 60, per ottenere un buon risultato la maggior parte delle puntine -tutte tranne l'ultima- va fissata internamente alla rotaia, e non esternamente come credevo, come potete vedere nella foto qui sotto.
Una volta fissata la rotaia alle traverse in FR4, appositamente predisposte al centro ed alla estremità della curva, sono passato a realizzare i fori diametro 0.7mm in cui vanno inseriti i chiodini per il fissaggio della rotaia (Weinert art.7257), ad imitazione degli attacchi. Vista l'altezza del profilato ho dovuto limitarmi a realizzare gli attacchi esterni, onde evitare saltellamenti vari. Anche se in questo frangente non è richiesta una grande precisione -sono sempre riuscito ad adattare le teste dei chiodini- penso che per le prossime pose realizzerò una dima per un lavoro più regolare.
Il fissaggio dei chiodini è stato semplicissimo: viste le dimensioni è bastato esercitare sufficiente pressione con la testa della pinzetta che ho utilizzato per posizionarli nei relativi fori. In corrispondenza dei coppioni, prima di inserire i chiodini, ho avuto cura di fissare con una goccia di colla cianoacrilica deposta con uno spillo la riproduzione delle piastre di giunzione, le stesse che ho utilizzato per i deviatoi.
Per concludere, sempre con la punta dello spillo intinta in una goccia di colla cianoacrilica, ho ripassato uno per uno tutti gli attacchi, avendo cura di far penetrare la colla tra la traversina ed il piede della rotaia, compito reso semplice dalla fluidità della colla, dalla rugosità superficiale del legno e dal ridotto spessore residuo tra il piede e la rotaia. Vista l'esigua quantità di colla, sono stati sufficienti pochi secondi per bloccare la rotaia nella sua posizione definitiva. Ovviamente, durante tutto il processo ho fatto circolare innumerevoli volte tutta una serie di carri e carrozze per scongiurare eventuali problemi. Qui sotto potete vedere il risultato finale della curva di ingresso del raccordo.
Da ultimo, al di sotto delle giunzioni ho realizzato i contatti per l'alimentazione delle tratte. Essendovi abbastanza spazio tra la rotaia e il fondo in sughero, con la punta da 0.7mm ho realizzato due forellini inclinati e inserito due spezzoni da 3cm di filo di rame prestagnato piegato ad L. Riscaldando la giunzione con la punta del saldatore, il filo di rame stagnato ha aderito facilmente, senza rovinare il sughero.
Stessa cosa ho fatto per i cuori dei deviatoi, isolati rispetto al resto del tracciato, questa volta però con fori verticali in prossimità del termine delle zampe di lepre. La saldatura è stata un poco più problematica, visto lo spazio ristretto, ma il filo si camuffa piuttosto bene.
A presto!
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