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martedì 3 febbraio 2015

Il progetto (3)

Buona serata ai miei lettori!

La scorsa settimana vi ho parlato della linea principale Rimini-Ponte Messa-San Sepolcro. Questa linea, in particolare la stazione di Ponte Messa, sarà il tema principale di un grande plastico a parete da 12m di sviluppo lineare che verrà costruito a casa dei miei genitori nei prossimi anni da me e mio papà. In attesa che lo spazio necessario sia pronto, io mi sto dedicando ad una parte più piccola, da cui questo blog ha preso il nome: la stazione di Caprazzino.


Perché proprio questa stazione è presto detto. Lo spazio a mia disposizione in casa è di poco superiore ai 4m di lunghezza: impensabile riprodurre una linea a doppio binario in modo realistico. Inoltre mi sarebbe piaciuto avere un po' di movimento e manovre, quindi niente di meglio di una bella stazione di diramazione. Tra tutte le stazioni che ho citato nei post passati, una scelta valida sarebbe stata la stazione di Fermignano: stazione realmente esistente, piano binari semplice ma efficace, fabbricato viaggiatori ancora in piedi ed un orario vero a cui attenersi.

Ma un plastico simile esiste già [1] e non volevo certo entrare entrare in competizione. Inoltre mi intrigava la sfida di progettare tutto da zero in modo quanto più possibile realistico e credibile, ma senza troppi vincoli legati alla riproduzione di situazioni esistenti. Per questo la scelta è caduta sulla stazione di Caprazzino, che come ormai ben sapete è anch'essa una stazione di diramazione, sebbene non così importante come la stazione di Fermignano. Infatti da qui parte l'antenna per Carpegna, per essere precisi al km 33+147, come potete leggere in questa progressione chilometrica della tratta Fermignano-Ponte Messa.


Km
Alt.
Stazione
Collegamenti
0+000
202
Fermignano
linee per Fano, Fabriano
5+582
312
Urbino

10+205
218
Trasanni (fermata)

15+290
125
Schieti-San Patrignano

20+532
127
Auditore-Casinina

30+262
249
Mercatale (fermata)
S.S.E.
33+147
242
Caprazzino
antenna per Carpegna
37+289
278
Lunano

40+384
323
Piandimeleto

43+735
353
Belforte all’ Isauro

50+081
489
Sestino

57+482
573
culmine linea

59+362
563
Ponte Presale

64+704
446
Molino di Bascio (fermata)

71+934
357
Ponte Messa-Pennabilli
linee per Rimini, San Sepolcro


La vera storia della linea è stata piuttosto travagliata [2,3]: nata per unire direttamente l'area marchigiana con i mercati dell'area romagnola, attraversando le aree di estrazione dello zolfo, venne definitivamente approvata nel 1879 come alternativa alla Ferrovia Adriatica, troppo esposta ai bombardamenti. I lavori iniziarono comunque piuttosto tardi, tanto che Urbino venne raggiunta dalla linea proveniente da Fabriano solo nel 1898. Bisogna invece aspettare fino al 25 aprite 1915 per vedere il treno correre tra Fano e Fermignano.

Fin qui è storia vera, documentata; ma se nella realtà i lavori oltre Urbino in direzione della Romagna furono ripresi solo nel 1914 per essere abbandonati definitivamente tra gli anni venti e trenta, nella mia finzione un ritrovamento fortuito rese particolarmente interessante la zona interessata dalla costruenda linea. Sì perché, insieme con lo zolfo, nella miniera di Schieti il 23 aprile del 1920, venne trovato un filone d'oro [4]: per quanto piccolo -sì esaurì infatti nel 1934- fu sufficiente a far nascere una piccola corsa all'oro ed a dare l'impulso necessario per continuare i lavori. 

Il 21 ottobre 1922 venne aperta la linea fino alla stazione di Belforte all'Isauro ma si dovette aspettare fino al 1948 per vedere un progetto concreto per terminare il collegamento con la valle del Marecchia. Fino al '22, le stazioni principali della tratta, oltre alle stazioni capo tronco di Fermignano e Belforte erano originariamente 2: Caprazzino e Schieti-San Patrignano, entrambe con due binari di precedenza oltre al binario di corsa. Le altre stazioni della tratta, tranne Trasanni e Mercatale che avevano carattere di semplice fermate in piena linea con magazzino merci raccordato, hanno tutte un solo binario di precedenza dal lato opposto al fabbricato viaggiatori. Ecco alcuni esempi, tutti ottenuti con Templot.


Trasanni

Auditore-Casinina

Schieti-San Patrignano


Nel 1950, con l'inizio dei lavori di completamento della tratta, si aggiunge alla lista delle stazioni rilevanti anche Ponte Presale, a poco meno di due chilometri dal culmine della linea, anch'essa progettata con due binari di precedenza, mentre Caprazzino guadagna un quarto binario lato monte per soddisfare le esigenze di traffico dell'antenna per Carpegna. La tratta venne ristrutturata ed elettrificata con il sistema italiano in corrente continua a 3.000 volt negli anni '80: a tale scopo venne costruita una sotto-stazione elettrica nei pressi della fermata di Mercatale ed installata una turbina Banki [5] per il bilanciamento dei carichi elettrici.

Gli anni '80 segnano anche il declino dell'antenna per Carpegna, ma di questo parleremo in un altro post.

Alla prossima settimana!



martedì 27 gennaio 2015

Il progetto (2)

Ben ritrovati!
Riprendiamo la descrizione delle linee appenniniche da dove l'avevamo lasciata la scorsa settimana.





La Fano-Fermignano-Urbino [1], in blu nella figura qui sopra, venne aperta in tratte separate, a partire dal 1898 fino al 1916 e chiusa definitivamente all'esercizio nel 1987 e -purtroppo- dismessa nel 2011. Il piano di stazione di Urbino già prevedeva, da progetto [2], il proseguimento della linea fino a Casinina e l'allacciamento alla linea per Santarcangelo.





Il tracciato in giallo segue le vestigia della linea, ben visibili su Google Earth, fino quasi a San Leo (43° 48' 44" N, 12° 34' 00" E), per poi distaccarsi dal possibile tracciato e proseguire verso Caprazzino, Sestino ed infine reimmettersi nel bacino idrografico del Marecchia nei pressi di Badia Tedalda.




La linea in bianco, la Rimini-San Sepolcro, si basa sia sulle vestigia di vari tracciati esistenti o progettati, così come su lunghi tratti di fantasia. Da Rimini fino a Cerasolo, alle porte della Repubblica di San Marino, sfrutta il sedime della ferrovia Rimin-San Marino [3], recentemente tornata alla ribalta [4] per il recupero nel 2012 dell'elettromotrice AB 03. Da qui la linea valica il colle passando sotto l'abitato di Osteria ed innestandosi nei pressi di Corpolo sulla sede della linea dismessa Rimini Centrale-Novafeltria.


Da Novafeltria il tracciato prosegue fino a Ponte Messa lungo il corso del Marecchia fino a Casteldelci per poi entrare in galleria e sbucare nei pressi dell'abitato di Colorio. Da qui una serie di elicoidali aiutano a ridurre la ripida pendenza del versante Toscano dell'Appennino e conducono, dopo aver lambito la cittadina di Pieve Santo Stefano, al lago artificiale di Montedoglio ed alla città di San Sepolcro.


La storia della linea invece è puramente di fantasia. Il primo progetto della linea venne presentato nel 1892 come possibile allacciamento del tracciato alto della ferrovia Rimini-Novafeltria alla FAC [5], Ferrovia Appenino Centrale. Progettata sulla falsariga di altre linee appenniniche, come la Porrettana [6] e la Pontremolese [7], ma sfruttando lo scartamento 950mm, la sede stradale avrebbe dovuto essere predisposta fin dalla nascita per il raddoppio di alcuni tratti della linea. Purtroppo, a causa di ostacoli di natura burocratica, l'approvazione tracciato avvenne soltanto nel 1903 mentre i lavori iniziarono nel 1906. Fu necessario aspettare fino al 23 marzo 1914 per vedere un treno collegare Rimini a San Sepolcro. Pochi mesi più tardi sarebbe scoppiata la Prima Guerra Mondiale.

La seconda guerra mondiale ebbe un impatto devastante sulla linea, che vide una quasi totale distruzione degli impianti di Pieve Santo Stefano e Ponte Messa, nonché la distruzione di molte opere d'arte. Ma il concetto di un valico trasversale tra Tirreno ed Adriatico era stato lanciato: per questo motivo, nel 1948 si decise di ricostruire la linea a scartamento ordinario sfruttando la sufficiente ampiezza della sede stradale già esistente seguendo criteri usati con successo per altre linee appenniniche, 

Si decise inoltre di innestare il tracciato della Urbino-Casinina alla stazione di Ponte Messa, sfruttando la zona relativamente pianeggiante a Sud del paese per ricostruire i nuovi impianti di stazione. Le insistenti richieste dei comuni della Carpegna per un collegamento ferroviario che veicolasse i turisti dello sci durante i mesi invernali diede origine al progetto di una breve, tortuosa, antenna di quasi 28 km con origine nella stazione di Caprazzino.




Il treno riprese a circolare tra Rimini e San Sepolcro nel 1954, ma si dovette attendere fino al 1956 per un collegamento diretto Rimini-Roma via Perugia. La progressione kilometrica delle stazioni e fermate divenne la seguente:


Km
Alt.
Stazione
Collegamenti
0+000
2
Rimini
linee per Bologna, Ravenna, Ancona
11+078
53
Cerasolo-Rovereta

19+424
87
Villa Verucchio

27+856
164
Pietracuta

37+678
258
Novafeltria

48+514
357
Ponte Messa-Pennabilli
linea per Urbino
56+534
568
Casteldelci

63+514
744
culmine linea

63+914
741
Colorio

70+614
589
Mogginano (fermata)

77+314
476
Pieve Santo Stefano

84+914
404
Villalba

92+414
360
Gragnano

98+599
319
San Sepolcro
linee per Arezzo, Perugia

Le stazioni principali sulla linea, oltre alle due stazioni capo tronco di Rimini e San Sepolcro, erano tre: Pietracuta, Ponte Messa e Pieve Santo Stefano. In particolare le ultime due vennero dotate di rimessa locomotive per l'accudienza delle locomotive necessarie per la spinta in coda dei convogli lungo il tratto di valico, dove le pendenze raggiungono i 30mm/m nei tratti più acclivi. Ponte Messa inoltre è stazione di diramazione per la linea per Urbino, fatto che giustifica un certo sviluppo del piano binari. Tutte le altre stazioni della linea, eccetto Mogginano che è considerata fermata, hanno un binario di corsa ed uno di precedenza.

La linea venne ricostruita inizialmente al binario singolo, ma immediatamente divenne chiara la necessità di raddoppiare il tratto di valico tra Ponte Messa e Pieve Santo Stefano. Una seconda canna, parallela alla prima venne scavata tra il 1960 ed il 1966, mentre si deve attendere il 1981 per l'approvazione di un progetto per l'ammodernamento ed il raddoppio dell'intera linea. Il 13 maggio 2012 viene inaugurato l'ultimo tratto della rinnovata Rimini-San Sepolcro.

Nelle prossime settimane vi parlerò più in dettaglio della linea Ponte Messa-Fermignano, dell'antenna per Carpegna e di come ho costruito il traffico merci sulla linea.