Buona serata ai miei lettori!
Questo weekend ho iniziato a lavorare seriamente sul doppio inglese. I primi passi come sempre sono lenti, ma con un oggetto come questo sotto mano penso proprio sia meglio così. Devo ammettere infatti che mi sento particolarmente timoroso nel realizzare questo dispositivo, avendone ben presente la complessità. Quindi avanzare a marcia a vista mi fa comodo perché mi da il tempo di riflettere su quale sia la strada migliore per ottenere il risultato voluto.
Partiamo dalla traversinatura: come potete vedere nell'immagine qui sopra all'apparenza è più semplice di quella di un deviatoio comune per il fatto che tutte le traverse sono parallele. In realtà, per fare un lavoro accurato, è necessario modellare le differenti spaziature delle traverse, considerando anche lo spazio dove dovranno essere inseriti i tiranti degli aghi. Per questo doppio inglese ho riservato uno spazio di 4.5mm, corrispondente ad una distanza al vero tra gli assi delle traverse di 630mm, più che sufficiente per ospitare fino a 4 tiranti.
Altra considerazione assolutamente indispensabile per un plastico alimentato in digitale come quello di Caprazzino riguarda la polarizzazione dei vari tratti di rotaia che compongono il doppio inglese. La configurazione che ho scelto è una lieve variazione di quella classica consigliata per il DCC (link), con l'unica differenza riscontrabile nella polarizzazione di tutte le controrotaie, dato che verranno realizzati con profilati metallici come ho fatto per tutti gli altri deviatoi. I punti di separazione tra le quattro zone corrisponderanno ai coppioni, seguendo la procedura ormai consolidata che ho adottato per i deviatoi semplici. Allo stesso modo dovrò sagomare con attenzione gli attacchi speciali delle traverse più vicine al cuore, dal momento che devo garantire la separazione elettrica tra le rotaie in rosso e quelle in verde dello schema qui sopra.
Ultima cosa che mi ha dato più di un grattacapo è la realizzazione dei tiranti degli aghi. Volendo evitare di realizzare una traversina mobile, come ho visto fare in altre realizzazioni, perché la ritengo poco modellistica, ho cercato in rete una immagine che illustrasse chiaramente la disposizione al vero di questa parte meccanica. Fortunatamente ho trovato un filmato perfetto (link), uno dei fotogrammi del quale vedete nell'immagine qui sopra. Poiché, nella riproduzione modellistica, i due aghi di sinistra sono connessi alla stessa alimentazione, ma elettricamente isolati da quelli di destra, ho pensato di comportarmi in modo simile a quanto fatto per i deviatoi, realizzando due tiranti paralleli. Con riferimento alle immagini che seguono, il tirante rosso rappresenterà i tiranti degli aghi di sinistra (in arancione nella foto precedente) mentre il tirante verde rappresenterà i tiranti degli aghi di destra (in rosso e blu nella foto precedente).
Le due aree che ho evidenziato in grigio saranno le superfici di saldatura per collegare i tiranti agli aghi. Particolare cura dovrò riservare all'isolamento elettrico delle parti in cui i tiranti si sovrappongono, onde evitare corto circuiti accidentali: dopo tutto i tiranti sono saldati. Sicuramente un velo di cianoacrilica ed una leggera mano di smalto rosso serviranno allo scopo. Non prevedo una particolare difficoltà nel preparare e nel saldare questi elementi: fino ad ora un paio di pinze da modellismo a punta quadrata sono state più che sufficienti a realizzare i gomiti necessari per il controllo degli aghi dei deviatoi semplici. Il risultato finale dovrebbe essere simile a quanto segue.
In conclusione di questo post vorrei rivolgere un ringraziamento speciale ad Enzo Carbone, conosciuto sul forum di TuttoTreno Modellismo (link) che con le immagini del suo doppio inglese è stato una costante fonte di ispirazione.
A presto!
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