martedì 10 febbraio 2015

Il progetto (4)

Buona serata ai miei lettori!

Questa settimana vi parlerò della breve storia dell'antenna Caprazzino-Carpegna. Come ho già accennato negli scorsi post, il progetto di questa linea nasce dopo la seconda guerra mondiale su insistenza dei comuni della Carpegna per avere un collegamento ferroviario che veicolasse i turisti dello sci durante i mesi invernali. Poiché il versante Nord-Ovest del Carpegna presenta pendenze troppo elevate per permettere la costruzione di una ferrovia ad aderenza naturale, ed i costi per la costruzione di una funivia o funicolare sarebbero stati troppo elevati si pensò di sfruttare il collegamento con l'esistente linea da Fermignano, da raggiungersi percorrendo la valle del torrente Apsa ed attraversando in galleria l'abitato di Macerata Feltria.





Il progetto originale prevedeva l'innesto in linea nella stazione di Mercatale, ben più vicina alla confluenza tra le valli dell'Apsa e del Foglia di quanto non lo fosse la stazione di Caprazzino. In questo modo sarebbe stato possibile collegare il Carpegna direttamente con Ancona tramite Fabriano ed Urbino, senza alcun cambio trazione od inversione di marcia. Così facendo però si sarebbe tagliato fuori tutto il turismo che nel dopo guerra aveva iniziato a gravitare intorno a Rimini. Infatti i poveri passeggeri, per raggiungere la Carpegna ed il Montefeltro, avrebbero dovuto prima recarsi a Fano e da qui raggiungere Fermignano per poi cambiare treno: insomma un percorso di quasi 160Km quando in linea d'aria Rimini dista da Carpegna meno di 40Km.


Per questo motivo, quando nel 1948 si decise di ricostruire a scartamento ordinario la linea della val Marecchia sfruttando la sufficiente ampiezza della sede stradale già esistente, i comuni del Montefeltro caldeggiarono il proseguimento della linea da Fermingnano lungo l'alta valle del Foglia fino a Sestino ed il suo allacciamento alla linea della val Marecchia. Venne inoltre modificato il progetto del tracciato per Carpegna, affinché questo si innestasse nella preesistente linea nella stazione di Caprazzino, percorrendo il versante sud della valla dell'Apsa. In questo modo si sarebbe inoltre potuto sfruttare una buona parte degli impianti esistenti senza la necessità di espropriare costosi terreni nei pressi della stazione.


La linea così modificata avrebbe avuto un'ulteriore vantaggio: la possibilità di collegare direttamente sia Ravenna che Bologna via Rimini a Carpegna. Inoltre, con il rinnovo della linea di valico tra Rimini e San Sepocro, si sarebbe potuto aprire un secondo fronte, quello dell'alta valle del Tevere, assolutamente precluso prima di ciò. I lavori, iniziati nel 1950, richiesero 6 anni per essere completati, a causa delle numerose opere d'arte, tra cui si contano tre tunnel elicodali (Ca' Miciangolo, Montefiorentino e Pietrafagnana), necessari per ridurre la pendenza entro limiti accettabili; in media si costruirono poco più di 15 metri di ferrovia al giorno.


L'apertura della linea venne celebrata il 29 maggio 1956 con un treno speciale diretto da Bologna al traino della 940.006 di Fabriano. Il traffico passeggeri non è mai stato cospicuo, non superando mai le 6 coppie giornaliere; così, quando negli anni '80 si decise di elettrificare la Fermignano-Ponte Messa e l'antenna per Carpegna rimase esercita a trazione termica, il traffico passeggeri declinò quasi completamente.


L'ultimo servizio passeggeri venne effettuato il 15 gennaio 1985, quando il treno della sera in partenza da Rimini e diretto a Carpegna rimase bloccato dalle ingenti nevicate di quell'anno all'uscita dell'ultima delle tre gallerie elicoidali a pochi chilometri dall'arrivo a Carpegna. Il treno, composto dalle ALn 668.1933 e 
1916 e dal rimorchio Ln 664.1412, venne costretto a retrocedere fino alla stazione di Frontino dove i passeggeri infreddoliti vennero trasferiti su una corriera e trasportati fino a Carpegna. Il materiale motore rimase bloccato nella stazione di Frontino fino al 18 gennaio, giorno in cui venne mestamente rimorchiato fino a Rimini dalla D 341.2015 del deposito di Bologna C.le.

3412015-704
La D 341.2015 del deposito di Bologna C.le appena giunta a Ravenna da Ferrara in servizio sgombraneve all'alba del 10 gennaio 1985. Fonte: IL PORTALE DEI TRENI

668.1916ALn 668.1916 e  rimorchio Ln 664.1412 a Faenza (RA) il 17 Marzo 1985.

La linea rimase aperta al traffico merci fino al 1995 grazie all'interesse delle aziende poste in prossimità della stazione di Macerata Feltria ed in particolare per la produzione di prosciutti per cui è nota la citta di Carpegna. I carri frigoriferi, carichi di prosciutti, venivano portati fino alla stazione di Ponte Messa; da qui le tirate venivano suddivise in due tronconi per essere inoltrate parte in direzione Bologna per raggiungere i mercati del Nord, e parte in direzione Roma per raggiungere i mercati del Centro e del Sud.

La Caprazzino-Carpegna, insieme alla Fano-Fermignano-Ponte Messa inizialmente di proprietà delle Ferrovie Padane, venne gestita fino al 1997 dalla "gestione commissariale governativa", la prima ad essere messa in opera come tale in Italia. Nel 1997 cessato l'esercizio 'commissariale, il Ministero dei Trasporti cedette la proprietà delle tratte alla Regione Emilia-Romagna che nel 2002 le fece confluire nella neo-costituita Ferrovie Emilia Romagna [1].

Il 2009 segnò il rilancio della Caprazzino-Carpegna: sulla scia dei risultati positivi ottenuti dalla Ferrovia della Val Pusteria [2] nel precedente decennio, le FER decisero di investire nuovamente nella linea per Carpegna. Verificata l'adeguatezza degli impianti e della infrastruttura ed effettuate alcune rettifiche agli impianti di segnalazione per adeguarli alle mutate normative, il 7 giugno 2010, con l'interregionale 13441 Rimini-Carpegna delle 5.30 riprende il servizio viaggiatori.

La prossima settimana mi occuperò del traffico merci.

A presto!

P.S.
Mille grazie agli amici del forum di Tutto Treno per le informazioni sulle ALn di Rimini.

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